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egli ultimi anni, l’aumento esponenziale dei prezzi delle materie prime ha portato al varo di diverse misure volte ad alleggerire la spesa degli italiani, soprattutto per i consumatori finali. Proprio in quest’ottica è stato riconfermato il bonus benzina 2024, introdotto per la prima volta nel 2022. 

Leggi nell’articolo quali sono le novità di quest’anno e chi ne ha diritto. Nel nostro excursus sui buoni carburante ti spieghiamo anche come richiedere il bonus, come utilizzarlo e quali sono i vantaggi per aziende e dipendenti, insieme alle regole specifiche per le imprese attive nel comparto agricoltura e pesca.

Bonus carburante, le novità del 2024

Tra pandemia e guerre, la complessità dell’attuale contesto geopolitico mondiale ha avuto un impatto notevole sulla situazione economica europea. Tra i vari aumenti registrati in Italia e nel resto del continente (ma non solo), un grande balzo lo hanno fatto tutti i tipi di carburanti, con conseguenze pesanti e talvolta persino drammatiche per molte famiglie.

Per arginare gli effetti negativi del carovita sulla vita di tutti i giorni, il Decreto Ucraina del 2022 aveva già ufficializzato la possibilità per le aziende di erogare buoni benzina esenti da tasse e contributi fino a 200 euro all’anno. Un intervento di grande importanza sociale e strategica, inizialmente previsto per un solo anno e poi prorogato con alcuni cambiamenti.

Con il termine bonus benzina o bonus carburante si fa dunque riferimento a voucher cartacei o elettronici che permettono di acquistare benzina, gasolio, GPL e metano, ma anche di ricaricare i mezzi elettrici alle apposite colonnine di ricarica. I buoni non sono tassati per i dipendenti e sono deducibili per le aziende. Inoltre, non serve alcun tipo di accordo contrattuale o sindacale per erogarli come benefit aziendali, dato che si tratta di una libera scelta del datore di lavoro.

Ma a che punto siamo oggi? Il bonus benzina è stato rinnovato anche per quest'anno grazie alla Legge di Bilancio 2024, sempre con la soglia di 200 euro per ogni dipendente. Superato tale limite, i buoni erogati concorrono alla formazione del reddito imponibile IRPEF. 

Chi ha diritto al bonus benzina?

Per prima cosa, i buoni possono essere erogati solo dalle aziende private che operano nel settore privato, incluse le imprese individuali o collettive, gli enti senza scopo di lucro e le partite IVA con dipendenti a proprio carico. 

Sono invece escluse le aziende pubbliche, salvo nei casi specifici in cui queste operino privatamente. Ne consegue quindi che i dipendenti pubblici e i titolari di partita IVA non possano ricevere i buoni benzina.

Sappiamo chi non può avere il bonus: vediamo allora chi ne ha diritto, stando alla normativa in vigore. Nella platea di beneficiari del bonus carburante 2024 troviamo i lavoratori dipendenti, tra cui:

  • dipendenti a tempo determinato o indeterminato;
  • dipendenti in smart working;
  • dipendenti part-time o full time;
  • apprendisti, stagisti e collaboratori a progetto.

Qualunque azienda privata, interessata a premiare il personale con uno schema di benefit e allo stesso tempo approfittare dei vantaggi fiscali, dovrebbe considerare questi presupposti. 

Con le soluzioni per il Welfare Coverflex, ad esempio, i dipendenti ricevono un’apposita card da spendere presso i fornitori convenzionati in tutta Italia, tra cui anche le stazioni di rifornimento carburanti. Al contempo, il datore di lavoro o i manager incaricati possono gestire tutto in pochi click tramite una comoda piattaforma, abbinata alla app per i dipendenti.

Come richiederlo?

Una volta definite le linee guida principali del buono carburante 2024, veniamo al lato pratico. È bene ripeterlo: si tratta di un’iniziativa non obbligatoria per le imprese, che rientra piuttosto nel panorama di fringe benefit in busta paga concessi come elemento di welfare aziendale.

Nel caso in cui decidano di concederlo ai propri dipendenti, l’erogazione del bonus benzina avviene in una sola soluzione e deve riportare la dicitura corretta nel Libro Unico del Lavoro (LUL). Per questo motivo, non c’è bisogno di presentare domanda o di richiederlo al datore di lavoro. Il dipendente vedrà riconosciuto automaticamente il bonus nel proprio cedolino secondo quanto deciso volontariamente dalla sua azienda.

Come si usa il bonus?

Un’altra questione chiave in merito al bonus benzina 2024 è il suo utilizzo. In realtà, la risposta è molto semplice: il datore di lavoro può erogare direttamente delle tessere benzina da spendere per fare rifornimento di carburante oppure convertirlo in fringe benefit in base al proprio piano di welfare aziendale.

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Bonus benzina come benefit: i vantaggi

Dopo aver tratteggiato il funzionamento del bonus benzina 2024, veniamo al vantaggio offerto nel caso in cui l’azienda scelga di erogarlo sotto forma di benefit. Come accade per altre proposte di questo tipo, ad esempio il bonus bebè, è perfettamente cumulabile e non è soggetto a una soglia specifica, se non quella di 200 euro prevista dal Legislatore. 

In poche parole, il bonus carburante non rientra nel conteggio per la soglia massima prevista per i fringe benefit secondo la normativa contenuta nell’articolo 51 del TUIR. Ricordiamo che, con le nuove soglie entrate in vigore, si tratta di 1000 euro per tutti i dipendenti, mentre per chi ha figli a carico il limite annuo sale a 2000 euro. Quando il massimale viene superato, entra in gioco la tassazione regolare.

Restano quindi i benefici per i dipendenti, a cui viene riconosciuta l’esenzione fiscale del bonus benzina per l’intera cifra di 200 euro. Allo stesso modo, per l’azienda questo benefit resta completamente deducibile ai fini IRES e IRPEF.

Perché inserire il bonus benzina nel welfare? 

In aggiunta agli innegabili vantaggi fiscali appena visti, progettare un’ampia gamma di benefit aiuta le aziende a migliorare i rapporti di lavoro con lo staff. Ad esempio, insieme al bonus carburante è possibile offrire un welfare che preveda corsi di formazione per perfezionare le skill del personale. Così ci guadagna il datore di lavoro in termini di produttività e qualità, ma anche il dipendente che può fare carriera all’interno dell’organizzazione aziendale.

E non solo: gli interventi di maggiore valore sociale possono attenuare gli attriti personali e familiari che rischiano di ridurre la concentrazione. Così come il bonus benzina 2024 che può aumentare il potere di acquisto delle persone o dei buoni per lo shopping, ci sono altre iniziative affiancabili e del tutto esenti da tassazione, come:

  • asili nido;
  • assistenza sanitaria integrativa;
  • sconti speciali;
  • borse di studio per la famiglia dei dipendenti;
  • abbonamenti ai mezzi pubblici;
  • convenzioni per attività sportive e culturali.

Avere un welfare aziendale già avviato e ben calibrato è utile anche in fase di selezione del personale. Per conquistare i migliori talenti, soprattutto per quanto riguarda le nuove generazione e le fasce più istruite e competitive sul mercato, servono pacchetti ad hoc da includere già nell’annuncio di ricerca lavoro. Al di là dell’ottimizzazione della fase di assunzione, evitando di sprecare energie e risorse, sarà solo il primo tassello di un percorso professionale lungo e proficuo sia per l’azienda sia per ogni dipendente.

Con il Welfare Coverflex paghi il carburante con i Fringe benefit

Con la soluzione welfare di Coverflex, i dipendenti possono avere accesso a migliaia di possibilità di spesa. Tra queste troviamo i Fringe benefit, compensi in natura che si aggiungono alla retribuzione e godono di vantaggi fiscali: la soglia di esenzione fiscale annuale è di 1000 € per chi non ha figli, mentre i dipendenti con figli a carico hanno accesso alla soglia di Fringe benefit a 2000 €. Con questa tipologia di benefit, tra le altre cose, è possibile pagare il carburante nei principali distributori in Italia, come Esso, Eni, Q8, IP e Tamoil. Hai un’azienda e vorresti dare ai tuoi dipendenti un piano welfare realmente spendibile? Sei un dipendente e ti piacerebbe suggerire la nostra soluzione al tuo team HR? Prenota una demo (o condividi il link) e scopri Coverflex!

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