l tema della bassa natalità in Italia tiene banco ormai da molti anni. Tra gli interventi proposti per sostenere la famiglia, l’attuale Esecutivo ha confermato il Bonus mamme 2025, affiancato ad altre misure per la famiglia. E per quest’anno ci sono alcune importanti novità da registrare.
Gestita dall’INPS, l’agevolazione prevede alcuni requisiti che ti spieghiamo dettagliatamente nel nostro approfondimento. Scopri che cos’è il bonus per mamme lavoratrici e quello per le mamme disoccupate (il cosiddetto Bonus Rosa 2025), come ottenere le agevolazioni e i nostri suggerimenti per ottenere ancora più vantaggi.
Cos’è il bonus mamme 2025
Secondo gli ultimi dati dell’ISTAT, continua l’inverno demografico del nostro Paese. Nel 2023 sono state registrate 379.000 nascite, -14.000 rispetto all’anno precedente, e anche per il 2024 non dovrebbero esserci buone notizie. Il dato indica l’ennesimo minimo storico in anni di costante calo della natalità: è la spia di una tendenza generale in Occidente che vede però il nostro Paese in prima fila.
In questa ottica, l’attuale Governo e quelli precedenti hanno lanciato alcune iniziative a sostegno della famiglia. E tra le riconferme della Legge di Bilancio 2025, ritorna il Bonus mamme 2025 dell’INPS, con alcune novità. I fondi investiti per quest’anno ammontano a 300 milioni di euro e la misura prevede l’esonero della contribuzione previdenziale per le madri, ma con diverse modulazioni in base al numero di figli.
Da quest’anno, possono accedere al bonus non solo le lavoratrici dipendenti con contratto a tempo indeterminato, ma anche quelle a tempo determinato e le lavoratrici autonome con partita IVA ordinaria. Come approfondiremo in seguito, per il 2025 è stato aggiunto un limite di reddito e per qualcuno l’esenzione è diventata parziale (e non totale).
Bonus mamme lavoratrici
Ma a chi è rivolto il bonus mamme 2025? Poiché si tratta di una misura pensata per le lavoratrici del settore privato e in alcuni casi del settore pubblico (personale ATA e scolastico), l’iniziativa viene chiamata alternativamente Bonus mamme lavoratrici 2025. Possono ottenerlo:
- dipendenti a tempo indeterminato;
- dipendenti a tempo determinato;
- lavoratrici autonome con partita IVA ordinaria.
Sono invece escluse:
- lavoratrici autonome con partita IVA forfettaria.
- collaboratrici occasionali;
- lavoratrici domestiche, anche con contratti a tempo indeterminato.
Bonus mamme disoccupate
Il Bonus mamme 2025 è destinato esclusivamente a chi lavora. Tuttavia, esiste un’altra forma di sostegno: il bonus per le mamme disoccupate, chiamato anche Bonus Rosa 2025. Lo possono richiedere le donne che non hanno un lavoro durante la gravidanza e al momento della nascita del bambino, così come le madri affidatarie e adottive. La condizione essenziale è avere un reddito annuo inferiore a 28.400,51 euro. Il bonus, ancora da definire, dovrebbe ammontare a 800 euro mensili per chi ha un ISEE inferiore a 15.000 euro e a 700 euro per l’ISEE fino a 40.000 euro.
I requisiti per il bonus mamme 2025
Vediamo ora quali sono i requisiti per il Bonus mamme lavoratrici 2025. Quest’anno abbiamo già anticipato l’estensione della platea di beneficiari, che include dipendenti a tempo determinato e lavoratrici autonome (escluso il regime forfettario). La condizione essenziale è poi essere madri con due o più figli.
L’altro aggiornamento per il Bonus mamme 2025 è il limite di reddito, che fino all’anno scorso non c’era. Il bonus spetta infatti alle madri con un reddito annuale ai fini previdenziali sotto i 40.000 euro.
Importo bonus mamme 2025
Ecco un’altra novità: quest’anno non si parla più di esonero totale, ma parziale. Al momento non sappiamo ancora in quale misura, visto che manca ancora il decreto attuativo, che dovrebbe arrivare a fine gennaio. Sapremo così anche cosa prevederà la norma per le lavoratrici autonome.
Bonus mamme 2025 per chi ha almeno tre figli
L’esonero totale resta solo per chi ha almeno tre figli. Facciamo un esempio pratico del calcolo per l’importo del Bonus mamme 2025. Prendiamo il caso di un’impiegata presso una piccola azienda con RAL di 30.000 all’anno. La misura le permette di risparmiare 2.757 euro, ovvero il 9,19% di contributi INPS.
Ricordiamo però che questo andrà a influire negativamente sulle imposte, visto che vengono calcolate sullo stipendio al netto dei contributi. A fronte di un risparmio sui contributi, quindi, ci sarà una spesa maggiore per l’IRPEF.
Bonus mamme lavoratrici 2025: come richiederlo?
Per facilitare l’accesso al beneficio offerto per quest’anno e per il prossimo anno, l’INPS ha spiegato nella circolare di riferimento che per richiedere il Bonus mamme 2025 è sufficiente comunicare al proprio datore di lavoro la propria intenzione. Contestualmente, bisogna indicare il numero dei figli e i loro codici fiscali.
Il datore di lavoro dovrà poi compilare la richiesta, completa in ogni sua parte, da inviare all’Istituto. Quest’ultimo potrà svolgere eventuali controlli per verificare che tutto sia corretto e confermare il bonus o, in caso contrario, respingere la richiesta di esonero contributivo.
Come fare la domanda online
In alternativa, c’è la possibilità di inoltrare la domanda online per il Bonus mamme 2025 direttamente sul portale dell’INPS. È stato inoltre creato un sito ufficiale dedicato alle dipendenti pubbliche del comparto scolastico e ATA. Basterà accedere all’area riservata e cliccare su “Decontribuzione Maternità” dentro la sezione “Tutti i servizi”. Al suo interno sarà dunque possibile indicare i dati e scaricare il PDF della domanda inoltrata.
Coverflex pensa anche alle mamme
Per le donne che lavorano non c’è solo il bonus mamme 2024. Per ottenere più vantaggi è importante prendere in considerazione altre interessanti opzioni, come quella offerta della soluzione di welfare aziendale Coverflex.
Ad esempio, sapevi che l’azienda può contribuire alle spese di istruzione dei familiari a carico, alle rette dell’asilo nido e allo shopping per i più piccoli? Questo è quello che avviene quando il datore di lavoro sceglie di iscriversi sulla piattaforma Coverflex.
La procedura è semplice, intuitiva e rapida; inoltre, consente di risparmiare tempo prezioso per la burocrazia. Una volta selezionato il piano welfare, il datore di lavoro riceve l’apposita Coverflex Voucher Card sulla quale erogare il budget welfare.
Grazie alla card i dipendenti possono accedere a un ampio ventaglio di beni e servizi, tra cui articoli e giochi per bambini. In aggiunta, c’è una comoda app abbinata per consultare in ogni momento il saldo disponibile.
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