empre più aziende di ogni dimensione, dalle PMI alle multinazionali, scelgono di premiare i dipendenti con un piano di benefit. Conoscere come funziona il welfare aziendale e come spenderlo è però la condizione base per coglierne tutti gli innumerevoli vantaggi, molto interessanti per entrambe le parti in gioco.
Vuoi saperne di più? Leggi il nostro articolo e scopri in cosa consiste: dagli hotel convenzionati per il welfare ai benefit per la palestra, c’è un ampio ventaglio di beni e servizi tra cui scegliere. Una cosa è certa: con un programma di bonus ben equilibrato tutti ci guadagnano.
Più di 5.000 aziende in Europa hanno già scelto il Welfare Coverflex, la soluzione realmente spendibile per i dipendenti e vantaggiosa per l’azienda. Manchi solo tu! Se vuoi vedere il nostro prodotto da vicino, prenota una demo con il nostro team.
Cos’è il Welfare aziendale?
Prima di approfondire il concetto di welfare aziendale e come spenderlo, facciamo un passo indietro: cosa significa la parola welfare e perché viene utilizzata anche nei contesti lavorativi? L’avrai sicuramente sentita usare nell’ambito dei servizi erogati dallo Stato per il benessere del cittadino, come ad esempio la salute pubblica e l’istruzione, oppure iniziative come la carta risparmio spesa. Ora pensa allo stesso concetto, ma spostato all’interno delle aziende private.
In sintesi, il welfare aziendale è proprio quell’insieme di soluzioni volte a conciliare il work-life balance messe a disposizione dei dipendenti da parte del datore di lavoro. Questi beni e servizi distribuiti spontaneamente supportano il personale nella gestione della sua sfera privata, con una particolare attenzione alla salute e al tempo libero che permettono di migliorare l’equilibrio psicofisico.
Normato secondo l’articolo 51 del TUIR (Testo Unico delle Imposte sui Redditi), il piano di benefit aziendali concesso ai dipendenti è uno strumento utile perché assicura una lunga serie di vantaggi che vanno a beneficio di tutti. Sebbene non sia obbligatorio concedere dei buoni welfare, fatta eccezione per i contratti nazionali o individuali in cui viene specificato esplicitamente, è dunque consigliato per aumentare la soddisfazione dello staff e i benefici per l’impresa, come vedremo in seguito.
La convenienza dei benefit aziendali
A questo punto ti sarà chiaro cosa si intende per benefit, ovvero le diverse iniziative che vanno ad aggiungersi alla normale retribuzione o a completarla. Un piano esteso di benefit, come il welfare aziendale Coverflex, può includere beni, servizi, bonus, rimborsi e altre forme di remunerazione indiretta. Qualunque sia la combinazione scelta, a seconda delle esigenze del datore di lavoro, sono sempre convenienti per tutte e due le parti.
Per i dipendenti, i benefit aziendali sono un aiuto concreto per gestire meglio le spese private e aumentare il potere d’acquisto. Grazie all’attenuazione o eliminazione di alcune preoccupazioni ricorrenti, come il costo della vita, i problemi legati alla salute e i familiari da assistere (bambini, anziani o malati), il welfare aziendale alleggerisce un po’ di carico. Così il personale può vivere con maggiore serenità l’ambiente lavorativo e sentirsi parte integrante dell’azienda.
Per quanto riguarda l’azienda, invece, i benefit rappresentano innanzitutto un vantaggio fiscale, visto che sono deducibili. Sono poi una carta in più durante le fasi di selezione del personale, visto che possono essere utilizzati per convincere i candidati migliori. Durante il rapporto lavorativo offrono invece la possibilità di coinvolgere maggiormente i dipendenti e di aiutarli a crescere professionalmente, per rendere il business più competitivo. Per tutte queste ragioni, contribuiscono inoltre a fidelizzare lo staff.
Quali sono i benefit disponibili?
L’elenco di benefit ha continuato a evolversi negli anni, seguendo le necessità della vita moderna. Con il passare del tempo abbiamo visto entrare nel paniere welfare in busta paga molte nuove iniziative, in alcuni casi persino molto sorprendenti. Sebbene la composizione possa variare, la lista potrebbe includere una o più tra queste voci:
- buoni pasto;
- fringe benefit;
- flexible benefit;
- trasporto pubblico;
- istruzione;
- assistenza familiare;
- fondo pensione;
- interessi sui mutui;
- finanziamenti.
Secondo questo elenco, ci sono due tipologie che necessitano di essere chiarite ulteriormente: stiamo parlando dei fringe benefit e dei flexible benefit. Non sono la stessa cosa, sia dal punto di vista dei beni o servizi erogati sia da quello della fiscalità.
I fringe benefit sono dei compensi in natura che si aggiungono alla retribuzione ordinaria e sono esenti da tassazione, se si rispettano i limiti stabiliti dalla legge. I flexible benefit sono invece beni immateriali e servizi, come corsi di lingua, abbonamenti in palestra o asili nido per chi ha figli piccoli.
Quanto si può spendere di welfare?
Per sapere cos’è il welfare aziendale e come spenderlo bisogna considerare anche le norme che lo regolano. La spesa dipende sostanzialmente dai limiti di esenzione da tasse e contributi stabiliti dalla Legge.
Prendendo sempre come punto di riferimento l’articolo 51 del TUIR e le successive modifiche, i fringe benefit sono soggetti a soglie specifiche. Attualmente si parla di 258,23 euro per i dipendenti senza figli, mentre si ha accesso ai fringe benefit a 3000 euro quando si hanno figli a carico. Oltre questo limite, la somma eccedente concorre alla formazione del reddito dipendente e viene tassata.
Al contrario, i flexible benefit non hanno un limite massimo di esenzione da tasse e contributi previdenziali. Trattandosi di forme di supporto con un elevato valore sociale, lo Stato ha voluto così incentivare le aziende e sostenere i dipendenti. Inoltre, grazie a formule innovative come le card elettroniche e le piattaforme online per il conto welfare, gestire, monitorare e utilizzare i benefit è ormai semplicissimo.
Un discorso a parte lo meritano i buoni pasto. Per il datore di lavoro il costo è interamente deducibile fino a 8 euro per i buoni pasto elettronici in busta paga e fino a 4 euro per quelli classici cartacei, che sono quindi stati sfavoriti dal Legislatore. L’IVA ha un’aliquota al 4% ed è detraibile al 100%; in più, per i buoni pasto non sono previsti oneri previdenziali e non concorrono al calcolo del TFR.
Come e dove spendere il welfare aziendale Coverflex
Abbiamo visto cos’è e come funziona il welfare aziendale: come spenderlo, allora? Coverflex offre una soluzione che mette d’accordo aziende, dipendenti e anche fornitori esterni. I benefit offerti sono quasi tutti spendibili attraverso la Coverflex Voucher Card presso negozi, centri commerciali, outlet, piattaforme online, e-commerce e molto altro ancora.
Fatta eccezione per il trasporto pubblico, l’istruzione e assistenza familiare, che funzionano tramite un sistema di rimborsi, con la carta è possibile fare shopping e utilizzare i fringe benefit per diverse categorie: ecco una panoramica con tanti esempi diversi.
- Moda e accessori: nella lista di brand convenzionati con Coverflex ci sono diversi nomi famosi, da Calvin Klein a Max Mara, passando per H&M, Intimissimi e Furla. Di fatto, il dipendente può decidere come spendere il welfare aziendale in base ai propri gusti e bisogni.
- Gioielli e occhiali: servono un paio di occhiali da vista nuovi? Nessun problema, si possono acquistare con la card di Coverflex da Salmoiraghi e Viganò oppure in altri negozi convenzionati.
- Cura della persona: nell’elenco di negozi o siti dove spendere il welfare aziendale ci sono grandi nomi del settore Beauty, tra cui le profumerie Sephora, Douglas e Marionnaud, ma anche brand di grande richiamo come Chanel e Dior.
- Bambini: i dipendenti possono fare shopping per i piccoli di casa in alcune grande catene. Si possono acquistare i famosissimi set di mattoncini nei negozi Lego, oppure abbigliamento e accessori da Chicco e Petit Bateau, solo per citarne alcuni.
- Animali domestici: non dimentichiamo gli amici a quattro zampe (e non solo)! Con la card si può fare la spesa anche da Arcaplanet o Maxi Zoo, entrambi diffusi in tutta Italia e sul web.
- Casa: il dipendente che riceve la Coverflex Voucher Card può spendere il welfare per arredare la casa. Dai mobili del prestigioso brand Calligaris agli elettrodomestici Bosch, la scelta è davvero ampia.
- Auto: con la carta si può fare rifornimento in tantissimi distributori diversi, dalla Tamoil a Esso, e persino noleggiare le vetture con i servizi più noti nelle nostre città.
- Tech: la tecnologia occupa ormai una fetta importante delle nostre vite, praticamente insostituibile. Ecco perché la card di Coverflex si può usare anche per acquisti Apple, Samsung, Microsoft e molti altri ancora.
- Libri: non di sole cose materiali si vive… I benefit servono anche per crescere umanamente, e cosa c’è di meglio di qualche nuovo libro da leggere? Tra le convenzioni, ricordiamo La Feltrinelli, Mondadori, Hoepli e Giunti al Punto.
- Sport: insieme alla mente, bisogna allenare anche il corpo facendo shopping con la Coverflex card da Nike, Puma, Salewa e altri marchi o store sportivi.
Abbiamo elencato solo una serie di fringe benefit, ma con la nostra soluzione ci sono anche i buoni pasto, spendibili sempre con la Coverflex Voucher Card. Si possono usare in oltre 100.000 attività convenzionate in Italia (ristoranti, bar, supermercati, negozi di alimentari e servizi delivery).
La card può essere utilizzata anche per i flexible benefit, raccolti nella nostra categoria Tempo libero. Si possono acquistare pernottamenti in hotel, biglietti e pacchetti vacanze, così come gli ingressi in grandi parchi di divertimento, da Gardaland a Mirabilandia, ma anche biglietti per i concerti o per andare a teatro e corsi di lingua o di formazione professionale e personale.
In più, hai gli abbonamenti nelle palestre più famose, incluse Virgin Active e GetFIT, da abbinare ad attività rilassanti come le terme. Per il benessere psicofisico hai ampia libertà di scelta, tra cui le consulenze psicologiche online di Unobravo e le visite al Centro Medico Sant’Agostino.
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Domande frequenti su come spendere il welfare aziendale
Ti è rimasto qualche dubbio su come e dove spendere il tuo budget per il welfare aziendale? Ecco qualche domanda ricorrente che potrebbe sorgere spontanea: speriamo che le risposte ti aiutino a chiarire ogni perplessità.
Cos’è il welfare aziendale?
Il welfare aziendale è un insieme di benefit che un datore di lavoro mette a disposizione dei propri dipendenti per conciliare la vita lavorativa e personale. Questi benefit, distribuiti volontariamente, supportano i dipendenti nella gestione della loro vita privata, concentrandosi sulla salute e sul tempo libero per migliorare il loro equilibrio psicofisico. Normato dall'articolo 51 del TUIR (Testo Unico delle Imposte sui Redditi), il piano di benefit aziendali concesso ai dipendenti rappresenta uno strumento utile per fornire una serie di vantaggi a beneficio di tutti.
Quali sono i benefit disponibili?
Sebbene la composizione possa variare, la lista dei benefit compresi in un piano di welfare aziendale potrebbe includere una o più tra queste voci: buoni pasto; fringe benefit; flexible benefit; trasporto pubblico; istruzione; assistenza familiare; fondo pensione; interessi sui mutui; finanziamenti.
Quanto si può spendere di welfare?
Il limite massimo di spesa per la categoria Fringe benefit è di 258,23 euro per i dipendenti senza figli e sale a 3000 euro per i dipendenti con uno o più figli a carico. Oltre questo limite, la somma eccedente concorre alla formazione del reddito dipendente e viene tassata. Per tutti gli altri benefit, il limite corrisponde al totale di budget welfare annuale erogato dall’azienda.
Come spendere i buoni pasto?
I buoni pasto Coverflex possono essere utilizzati in più di 100.000 attività in tutta Italia, tra ristoranti, bar, supermercati, negozi di alimentari, catene e servizi di delivery online. Devono essere utilizzati per l’acquisto di beni alimentari, in un massimo di 8 buoni pasto per singola transazione. Sulla Coverflex Voucher Card possono essere caricati crediti extra, utili a coprire il conto quando i meal voucher non bastano.
Fringe benefit: come spenderli?
Con i Fringe benefit presenti nel piano Welfare Coverflex è possibile fare shopping sui principali e-commerce e nei negozi usando la Coverflex Voucher Card. È possibile acquistare moda e accessori, prodotti per la cura della persona, giochi e abbigliamento per bambini, accessori per la casa, utensili per il fai-da-te, libri, tecnologia, gaming e tutto ciò che serve agli amici animali.
Flexible benefit: come spenderli?
Con i benefit Tempo libero del piano Welfare Coverflex è possibile acquistare pernottamenti, biglietti aerei o del treno, pacchetti vacanze; abbonamenti ai servizi di streaming, corsi di formazione e ingressi ai musei; servizi dedicati alla salute fisica e mentale di tutta la famiglia, abbonamenti in palestra, biglietti per concerti e spettacoli a teatro… e molto altro!
Come funziona il benefit per Trasporto pubblico?
Questo benefit presente nel piano Welfare Coverflex ti consente di richiedere un rimborso totale per le spese relative al trasporto pubblico per te o per i tuoi familiari a carico, ed è esente INPS e IRPEF. Si può utilizzare per acquistare abbonamenti mensili e annuali o tessere per il trasporto pubblico.
Come funziona il benefit Assistenza familiare?
Questo benefit si può attivare nel piano Welfare Coverflex quando si hanno familiari di età superiore ai 75 anni o non autosufficienti a carico. È esente da INPS e IRPEF e consente di richiedere un rimborso totale per l’assistenza ospedaliera, i servizi di trasporto e accompagnamento e la permanenza in residenze e strutture sanitarie.
Come funziona il benefit Istruzione?
Questo benefit si può attivare nel piano Welfare Coverflex quando si hanno figli a carico. Permette di richiedere un rimborso totale per le spese di asilo nido e scuola primaria, le tasse scolastiche e universitarie, i libri di testo e gli abbonamenti per il trasporto scolastico. Sono esenti dai contributi INPS le spese relative alla frequenza scolastica e all'acquisto di materiale didattico.
Come si usa il welfare per Mutui e Finanziamenti?
In alcuni casi, il welfare aziendale offre ai dipendenti un'opzione per il rimborso degli interessi passivi del mutuo, basata sull'articolo 51, comma 4, lettera b del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR). Il dipendente può ottenere il rimborso delle quote di interessi passivi dichiarate nel piano di ammortamento. Il rimborso avviene sul conto corrente sul quale vengono addebitate le rate del mutuo. In alternativa, il dipendente può detrarre gli interessi del mutuo attraverso la dichiarazione dei redditi, ottenendo una detrazione del 19% sugli interessi passivi sostenuti, fino a un massimo di 4.000 euro per la prima casa e circa 2.000 euro per la seconda.
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