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arato lo scorso maggio, il decreto coesione ha introdotto importanti novità in fatto di lavoro, soprattutto per quanto riguarda le risorse destinate al Mezzogiorno, in particolare per donne, giovani e autoimpiego. Ma di cosa si tratta esattamente? 

Vediamo cosa prevede questo decreto legge, punto per punto, e le modalità per accedere agli incentivi. In più, scopriamo anche come ottimizzare le risorse per i nuovi occupati.

Cos’è il decreto coesione?

Nel valzer di bonus che ha segnato i primi mesi di quest’anno, ha recentemente fatto capolino una nuova misura a sostegno del mondo lavorativo. Il decreto coesione 2024, diventato legge il 7 maggio 2024 e pubblicato in Gazzetta Ufficiale, si inserisce nel solco del PNRR. Lo scopo principale è quello di velocizzare l’attuazione delle misure contenute nella politica di coesione 2021-2027 per ridurre il divario sul territorio italiano.

Il Governo ha dunque stanziato più di 2,8 miliardi di euro su alcune aree sensibili, che approfondiremo qui di seguito, legate alle politiche del Programma GOL (Garanzia di occupabilità dei lavoratori). In più, sono stati aggiunti ulteriori fondi per riconvertire le competenze dei dipendenti occupati nelle grandi aziende in crisi.

Incentivi all’autoimpiego

Tra i primi obiettivi del decreto coesione c’è l’autoimpiego, con particolare attenzione al lavoro autonomo, alle libere professioni e all’attività d’impresa. Gli incentivi previsti sono stati suddivisi in due interventi diversi, denominati Autoimpiego Centro-Nord Italia e Resto al Sud 2.0. I beneficiari degli incentivi sono i giovani sotto i 35 anni di età e/o con le seguenti caratteristiche:

  • condizioni di marginalità, vulnerabilità sociale e discriminazione;
  • giovani inoccupati, inattivi e disoccupati;
  • giovani disoccupati beneficiari delle misure previste dal programma GOL. 

Lo Stato interverrà attraverso finanziamenti a favore della formazione e dell’accompagnamento nei percorsi che mirano ad accrescere le competenze. In aggiunta, sono previsti anche degli investimenti veri e propri tramite voucher, oltre alla valorizzazione dei comparti più strategici come quello della transizione digitale ed ecologica.

In particolare, i disoccupati under 35 che avviano un’attività imprenditoriale nei settori appena citati tra il 1° luglio 2024 e il 31 dicembre 2025 possono fare domanda per ottenere l’esonero dei contributi previdenziali fino a 800 euro al mese e per tre anni, oltre a un contributo per l’attività da richiedere all’INPS pari a 500 euro mensili, sempre per non più di tre anni.

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Incentivi per le assunzioni

Non solo autoimpiego: il decreto coesione per il lavoro mira anche a sostenere le nuove assunzioni, soprattutto di giovani e donne. Ecco come funzionano i vari bonus appena confermati.

Bonus giovani

Il decreto coesione sostiene le aziende che assumono i giovani sotto i 35 anni dal 1° settembre 2024 fino al 31 dicembre 2025 alle seguenti condizioni:

  • non deve trattarsi di ruoli dirigenziali;
  • non deve essere lavoro domestico o di apprendistato;
  • i giovani non devono mai essere stati occupati a tempo indeterminato;
  • deve essere un contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato.

Il datore di lavoro potrà beneficiare, per massimo 24 mesi, dell’esonero dei contributi previdenziali, fatta eccezione per premi e contributi INAIL, per la somma di massimo 500 euro al mese per ciascun dipendente. Per le assunzioni in Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna la quota sale a 650 euro.

Bonus donne

Non solo giovani: nel decreto coesione c’è anche la valorizzazione dell’impiego femminile. Le aziende che assumono nuove lavoratrici a tempo indeterminato dal 1° settembre 2024 fino al 31 dicembre 2025 hanno diritto all’esonero dei contributi previdenziali per massimo 24 mesi e fino a 650 euro al mese, esclusi premi e contributi INAIL. Ecco i due scenari possibili:

  • nessun limite d’età, nessun impiego retribuito regolarmente negli ultimi sei mesi e residenza nelle regioni della Zona Economica Speciale unica per il Mezzogiorno;
  • nessun limite d’età, nessun impiego retribuito regolarmente negli ultimi 24 mesi e residenti ovunque in Italia.

Anche in questo caso, sono esclusi i rapporti di lavoro domestico e di apprendistato.

Bonus ZES

Oltre alle misure precedentemente elencate, il quadro del decreto coesione è completato dal bonus ZES (Zona Economica Speciale unica per il Mezzogiorno). Le aziende che assumono dipendenti a tempo indeterminato in quest’area geografica possono beneficiare dell’esonero dai contributi previdenziali fino a 650 euro al mese per ogni nuovo assunto o assunta. 

Deve trattarsi di lavoro subordinato a tempo indeterminato, non dirigenziale e la nuova assunzione deve avvenire tra il 1° settembre 2024 e il 31 dicembre 2025. Le altre condizioni essenziali per accedere sono:

  • avere un’azienda di massimo dieci dipendenti;
  • assumere dipendenti sopra i 35 anni di età e disoccupati da almeno 24 mesi;
  • assumere presso una sede o un’unità produttiva nella ZES.

Welfare Coverflex: un incentivo in più per le nuove assunzioni

Abbiamo visto come funziona il decreto coesione 2024, ma ci sono anche altri vantaggi da cogliere. Ad esempio, grazie alla soluzione di welfare aziendale Coverflex le aziende possono utilizzare un piano di benefit ben modulato per attirare i migliori candidati durante il processo di selezione del personale. 

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