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ettono d’accordo dipendenti e aziende, sono molto convenienti, ma non tutti ancora sanno come sfruttarli al massimo. Stiamo parlando dei fringe benefit in busta paga, oggi sempre più oggetto di attenzione per via dei tanti vantaggi offerti. Vuoi saperne di più? Ci pensiamo noi!

Riassunto

In questo articolo analizziamo cosa sono i fringe benefit in busta paga e cosa includono, con qualche esempio pratico per capirne meglio il funzionamento. Non può mancare un approfondimento sulla loro tassazione, essenziale per comprendere a pieno i meccanismi che regolano la fiscalità di questo importante strumento. Concluderemo rispondendo alle domande frequenti su questo argomento. Vuoi avere tutti i dettagli sempre a portata di mano? Scarica la nostra guida ai fringe benefit qui sotto!

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Cosa sono i fringe benefit per i dipendenti

Quando parliamo di fringe benefit in busta paga facciamo riferimento a tutti quei beni e servizi concessi come aggiunta in natura alla normale retribuzione dei dipendenti. Sebbene erogati in forma discrezionale dal datore di lavoro, ad personam o a categorie ristrette, hanno delle precise soglie da rispettare per approfittare della detassazione prevista dal Legislatore.

Al di sotto di tali limiti, questi benefit non concorrono infatti a formare il cosiddetto reddito da lavoro dipendente e, quindi, non sono soggetti a tasse e contributi. Nell’elenco di fringe benefit possiamo ad esempio trovare:

  • buoni acquisto per fare shopping;
  • beni concessi a uso promiscuo, come l’auto aziendale;
  • polizze assicurative;
  • prestiti;
  • stock option.

I fringe benefit sono molto apprezzati dal personale perché consentono di alleggerire le spese della vita di tutti i giorni. Non a caso, spesso vengono espressamente indicati negli annunci di lavoro per attirare i candidati migliori per una posizione professionale. 

Quanto costano al datore di lavoro i fringe benefit

Risulta evidente il vantaggio dei fringe benefit in busta paga per i dipendenti, ma c’è di più. Le aziende hanno interesse nell’offrirli perché sono deducibili e vanno quindi a ridurre il carico fiscale dell’impresa. I beni e servizi erogati diventano un costo solo nell’istante in cui superano il tetto di non imponibilità determinato dal Testo Unico delle Imposte dei Redditi (TUIR), che vedremo tra poco.

In aggiunta, l’azienda potrebbe pianificare un paniere variegato di benefit che includa anche i flexible benefit, che sono completamente esentasse. Grazie a piani ad hoc, come la soluzione di welfare aziendale Coverflex, è possibile definire una gamma di bonus su misura per le proprie esigenze e il proprio budget.

Come si calcola il fringe benefit auto aziendale 2024

​​Tra i diversi fringe benefit in busta paga, uno dei più noti riguarda sicuramente l’auto aziendale. Nel caso venga utilizzata solo per lavoro, viene considerata esclusivamente come uno strumento professionale e non come benefit. Il discorso cambia se si tratta di uso promiscuo (per lavoro ed esigenze personali), che rappresenta di fatto una retribuzione in natura.  

La normativa vigente stabilisce che l’incidenza sul reddito da lavoro dipendente debba essere dedotta secondo specifiche percentuali in base alle emissioni di CO2, con un vantaggio per le auto che inquinano meno. Il calcolo si basa sul costo riferibile a 15.000 chilometri di percorrenza nell’anno, seguendo le percentuali indicate dalle tabelle ACI.

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Come funziona il fringe benefit in busta paga

Nel corso degli ultimi anni la disciplina che norma la tassazione dei fringe benefit in busta paga è mutata più volte. In particolare, nel 2022 il Decreto Aiuti-bis ha portato la soglia da 258,23 euro a 600 euro, salendo poi a 3000 euro con il Decreto Legge Aiuti quater dello stesso anno. Per il 2025 si conferma il tetto a 1000 euro per tutti ed è stato fissato a 2000 euro per chi ha figli a carico.

Come incide il fringe benefit in busta paga

Per comprendere meglio il funzionamento delle soglie dei fringe benefit, esaminiamo alcuni esempi pratici aggiornati al 2025. La Legge di Bilancio 2025 ha stabilito, per i periodi d'imposta 2025, 2026 e 2027, le soglie di esenzione fiscale per i fringe benefit: 1.000 euro per i lavoratori dipendenti e 2.000 euro per quelli con figli fiscalmente a carico.

Esempio 1: Dipendente con figli a carico

  • Bonus ricevuto: 1.500 euroLa somma rientra nella soglia di esenzione di 2.000 euro prevista per i lavoratori con figli a carico, quindi l'importo non sarà soggetto a tassazione né a contributi.
  • Bonus ricevuto: 2.500 euroIn questo caso, l'importo supera la soglia di esenzione, quindi l'intera somma di 2.500 euro sarà soggetta a tassazione e contributi.

Esempio 2: Dipendente senza figli a carico

  • Bonus ricevuto: 800 euroL'importo è inferiore alla soglia di esenzione di 1.000 euro, quindi non sarà soggetto a tassazione né a contributi.
  • Bonus ricevuto: 1.200 euroLa somma supera la soglia di esenzione, pertanto l'intero importo di 1.200 euro sarà soggetto a tassazione e contributi.

È fondamentale sottolineare che quando il valore complessivo dei fringe benefit supera le soglie stabilite (1.000 o 2.000 euro), l'intero importo — non solo la parte eccedente — diventa imponibile.

Per beneficiare della soglia di esenzione maggiorata, i dipendenti con figli a carico devono presentare al datore di lavoro un'autocertificazione che attesti la presenza di figli fiscalmente a carico, completa dei relativi codici fiscali.

Queste disposizioni permettono ai datori di lavoro di ottimizzare i pacchetti di welfare aziendale, offrendo vantaggi concreti ai dipendenti senza incrementare il loro reddito imponibile. I lavoratori possono così godere di un importante sostegno economico per le spese essenziali, come bollette e affitto.

Cosa ci guadagna il datore di lavoro con il fringe benefit

Quando si parla dei benefici offerti dai fringe benefit al datore di lavoro, non c’è solo quello fiscale. Avviare un sistema di welfare aziendale consente di crescere realmente. In primis, tutto il personale si sentirà valorizzato e incentivato. Questo porterà a una maggiore fidelizzazione, migliorando di riflesso la qualità del lavoro e dei rapporti professionali. Inoltre, abbiamo anche visto che i benefit possono essere usati per agevolare il processo di recruiting.

Come calcolare le tasse sui fringe benefit

Per chiarire il funzionamento della tassazione del fringe benefit in busta paga secondo le regole in vigore nel 2025, prendiamo un esempio concreto. Quest'anno, la soglia massima di esenzione è 1.000 euro per tutti i dipendenti e 2.000 euro per quelli con figli fiscalmente a carico.

Ipotizziamo un dipendente senza figli con uno stipendio lordo mensile di 1.500 euro, a cui viene aggiunto un buono shopping di 100 euro. Secondo le nuove disposizioni, il dipendente paga tasse e contributi (IRPEF e INPS) sulla somma di 1.500 euro, ma il buono shopping è completamente detassato perché rientra nella soglia di esenzione.

Base imponibile INPS = 1500 euro
Contributi INPS a carico del lavoratore = 9,19% = 137,85 euro
Base imponibile IRPEF = 1362,15 euro
Tassazione IRPEF secondo gli scaglioni = 25% = 340,54 euro

Nota bene: per i lavoratori con figli a carico, la soglia di esenzione è 2.000 euro. Per usufruire di questo beneficio, è necessario fornire un’autocertificazione al datore di lavoro attestante la presenza di figli fiscalmente a carico.

Queste nuove soglie favoriscono i dipendenti con figli, incentivando il welfare aziendale e consentendo di ricevere benefici extra senza aumentare la tassazione sul reddito.

Welfare Coverflex: la soluzione realmente spendibile

C’è un motivo se sentiamo sempre più parlare di fringe benefit in busta paga: sono davvero convenienti per entrambe le parti coinvolte. Se vuoi cogliere tutte le opportunità che ti offrono, con Coverflex hai tutto quello che ti serve per creare un piano welfare completo e ragionato.

I benefit, offerti a ogni dipendente tramite l’apposita Coverflex Voucher Card, permettono di accedere a un’ampia varietà di beni e servizi online e nei negozi convenzionati, tra cui:

  • abbigliamento e accessori; 
  • prodotti per la cura della persona;
  • giochi per bambini;
  • accessori per la casa e per il fai-da-te;
  • libri, tecnologia, gaming;
  • prodotti per gli animali domestici. 

Come funziona in pratica? Semplicissimo: devi solo registrare la tua azienda sulla piattaforma Coverflex, abbinata a una app, e impostare il budget welfare in pochi minuti. Prenota subito una demo con il nostro team per saperne di più su Coverflex Welfare!

Domande frequenti sui fringe benefit in busta paga

Quali sono le soglie di esenzione dei fringe benefit?

La Legge di Bilancio 2025 ha confermato le soglie di esenzione fiscale per i fringe benefit, ovvero i beni e servizi in natura concessi dai datori di lavoro ai dipendenti.

  • 1.000 euro per tutti i lavoratori dipendenti
  • 2.000 euro per i lavoratori con figli fiscalmente a carico

Per poter beneficiare della soglia più alta, il lavoratore con figli deve fornire al datore di lavoro un’autocertificazione che attesti la presenza di figli fiscalmente a carico.

Come incide il fringe benefit in busta paga?

Il fringe benefit compare regolarmente in busta paga e segue il principio di esenzione fino alla soglia stabilita per il 2025.

Esempio 1: Dipendente con figli a carico

  • Bonus ricevuto: 1.500 euroNon tassato, perché rientra nella soglia di 2.000 euro
  • Bonus ricevuto: 3.500 euroTassato sull'intero importo, poiché supera il limite

Esempio 2: Dipendente senza figli

  • Bonus ricevuto: 800 euroNon tassato, perché rientra nella soglia di 1.000 euro
  • Bonus ricevuto: 1.100 euroTassato sull’intero importo, perché supera la soglia

Attenzione: Se il valore complessivo dei fringe benefit supera il limite previsto, l’intero importo diventa imponibile, non solo la parte eccedente.

Come vengono erogati i fringe benefit?

I fringe benefit possono essere erogati in diverse modalità, a seconda della politica aziendale e della tipologia di beneficio:

  • Come voce aggiuntiva in busta paga (ad esempio, rimborsi per bollette o spese scolastiche)
  • Tramite carte prepagate o voucher per acquisti in negozi convenzionati
  • Direttamente come beni o servizi forniti dall'azienda (es. auto aziendale a uso promiscuo, prestiti agevolati, copertura sanitaria, immobili concessi in locazione)

Le aziende possono scegliere il metodo più adatto per ottimizzare il welfare aziendale e massimizzare i vantaggi fiscali.

Cosa paga l’azienda sui fringe benefit?

Secondo la normativa vigente (art. 95 del TUIR), per il datore di lavoro i fringe benefit sono completamente deducibili dal reddito d’impresa. Questo significa che l’azienda può scaricare l’intero costo dei benefit concessi ai dipendenti, riducendo l’imponibile fiscale.

L’uso dei fringe benefit è quindi una soluzione vantaggiosa sia per i datori di lavoro, che ottengono un beneficio fiscale, sia per i dipendenti, che possono ricevere compensi aggiuntivi senza un impatto immediato sulla tassazione.

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