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utte le forme di welfare concesse dalle aziende sono sempre al centro dell’attenzione non solo dei dipendenti, ma anche di chi ci governa e ovviamente dei datori di lavoro. A tal proposito, hai già sentito le ultime novità sui fringe benefit 2025?

Scopri nel nostro articolo qual è il significato di fringe benefit, quali beni e servizi includono, la differenza con i flexible benefit e la tassazione vigente. In più, ti raccontiamo gli aggiornamenti per i fringe benefit 2025, indispensabili per cogliere tutte le possibilità a disposizione nei prossimi mesi.

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Cosa sono i fringe benefit?

Dietro questa espressione in inglese, ormai entrata di diritto nel parlato di tutti i giorni e che potrebbe essere tradotta letteralmente come “vantaggi marginali”, si cela un’ampia varietà di beni e servizi offerti dalle imprese come retribuzione aggiuntiva. Di fatto, i fringe benefit sono vissuti come un’interessante forma premiale distribuita in natura che rientra nell’ambito del welfare aziendale.

I fringe benefit ai dipendenti possono infatti essere concessi a:

  • dipendenti a tempo indeterminato o determinato;
  • collaboratori in part-time o full time;
  • dipendenti in smart working;
  • apprendisti, stagisti e lavoratori a progetto.

A meno che non sia espressamente prevista da un accordo collettivo o da un regolamento interno, l’erogazione dei fringe benefit avviene in modo del tutto volontario. In aggiunta, può essere rivolta anche a una sola persona e non a tutti i dipendenti, come avviene per altre formule di welfare.

E allora perché le aziende scelgono di offrire i fringe benefit al personale? Semplice: sono considerati come un incentivo che motiva lo staff a dare il meglio e a sentirsi parte integrante dell’organizzazione, con ovvi vantaggi per le aziende e per i collaboratori.

Come funzionano i fringe benefit: esempi

Dopo aver introdotto cosa sono e a chi spettano i fringe benefit, passiamo al lato pratico: come funzionano? Per capirlo, partiamo da alcuni esempi concreti, essenziali per comprendere a fondo questo argomento.

Attualmente i principali fringe benefit possono essere:

  • buoni acquisto per fare shopping;
  • polizze assicurative e prestiti;
  • stock option;
  • alloggi e beni materiali concessi a uso personale o promiscuo.

In base alle sue esigenze fiscali e a quello che considera più in linea con la sua attività, il datore di lavoro seleziona uno o più fringe benefit da abbinare eventualmente ad altre tipologie di incentivi.

Un po’ come accade nella soluzione di fringe benefit Coverflex: attraverso un’apposita card, distribuita ai dipendenti, è possibile spendere la quota corrisposta per fare shopping online e beneficiare di tutti i beni e servizi presso i fornitori convenzionati.

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Differenze tra fringe benefit e flexible benefit

Quando si parla di welfare aziendale spesso si confondono i fringe benefit con un’altra categoria: i flexible benefit. La differenza fondamentale può essere dedotta dalla loro natura complementare alla retribuzione e non aggiuntiva come nel caso dei fringe benefit.

I flexible benefit sono ritenuti una forma di welfare con un elevato valore sociale, motivo per cui sono sempre esenti da tasse e contributi. Questo perché sono rivolti alla totalità dei dipendenti o quantomeno a fasce molto estese del personale. Per fare qualche esempio, parliamo di corsi di formazione, lezioni di lingue, asili nido, abbonamenti gratuiti in palestra, ingressi ai musei e molto altro ancora.

E i buoni pasto? Tecnicamente non vengono catalogati né come fringe benefit né come flexible benefit. Questo perché hanno una tassazione diversa: i classici buoni cartacei sono esenti fino a massimo 4 euro al giorno, mentre quelli elettronici fino a 8 euro al giorno, con IVA agevolata al 4% per l’azienda.

Tassazione dei fringe benefit

Abbiamo già anticipato che i flexible benefit sono sempre esenti da tassazione. Per i fringe benefit, invece, ci sono dei limiti da rispettare per evitare la formazione di reddito imponibile IRPEF come nelle altre voci del cedolino. Il Legislatore ha provveduto a tracciare la linea di demarcazione tramite gli articoli 51 e 100 del TUIR (Testo Unico delle Imposte sui Redditi).

All’inizio la soglia massima era di 258,30 euro all’anno per dipendente: superata tale somma, scattava la regolare tassazione in busta paga. Complici gli scossoni economici e sociali degli ultimi anni, già nel 2022 qualcosa aveva iniziato a muoversi.

Con il Decreto Aiuti bis il limite di tassazione dei fringe benefits era salito a 600 euro all’anno per aiutare il personale nel pagamento delle utenze domestiche, in aggiunta al buono carburante da 200 euro. In seguito, il Decreto Aiuti quater ha innalzato ulteriormente il massimo a 3000 euro.

Qual è il limite di spesa dei fringe benefit 2025?

Proseguono le difficoltà per il nostro Paese e più in generale per tutto il continente europeo, alle prese con la crescente inflazione e lo spettro della recessione. Per questa ragione, dopo alcuni iniziali tentennamenti il Governo ha deciso di riformulare i limiti di tassazione per i fringe benefit 2025

La bozza della legge di Bilancio 2025 prevede che, a partire dal 1° gennaio dell’anno prossimo, entrino in vigore novità molto importanti. La soglia massima di esenzione da tasse e contributi salirà infatti a 1000 euro per tutti i dipendenti, invece dei precedenti 258,23 euro. Per chi ha figli a carico, invece, scenderà da 3000 euro a 2000 euro.

In attesa che tali cambiamenti vengano effettivamente confermati dall’Esecutivo, possiamo affermare che si tratta di una modifica piuttosto rilevante rispetto agli anni passati. L’intenzione sembra essere di mantenere ancora il vantaggio per le famiglie, ma incrementando i benefici per tutta la forza lavoro, senza distinzioni.

Fringe benefit Coverflex: la soluzione flessibile e sostenibile

Come abbiamo visto, i fringe benefit in busta paga sono ormai diventati un elemento essenziale per garantire non solo un rapporto lavorativo vantaggioso per datore di lavoro e dipendenti, ma anche per crescere insieme. Per questo Coverflex offre una proposta ad hoc e personalizzabile che consente di ottimizzare il piano welfare di ogni azienda.

Scegliendo questa formula è possibile destinare il budget aziendale ai fringe benefit: ogni dipendente potrà poi fare acquisti online e nei negozi utilizzando l’apposita Coverflex Card. La carta, una voucher card, è utilizzabile per comprare abbigliamento e accessori, prodotti per la cura della persona, giochi e moda per bambini, accessori per la casa, attrezzi per il fai-da-te, libri, tecnologia, gaming e i prodotti per gli animali domestici. 

In aggiunta, puoi tagliare la burocrazia ed evitare di perdere tempo prezioso da dedicare alla tua attività. Ti basta registrare la tua azienda sul sito, selezionare il piano che preferisci e impostare il tuo budget welfare in pochi click.

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