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e ne sentiva parlare da mesi, ma finalmente possiamo dirlo: la nuova IRPEF 2024 è ufficialmente in vigore, almeno fino a fine anno. Annunciata come una piccola rivoluzione nel nostro sistema fiscale, porterà benefici ad alcune categorie, anche se dovremo aspettare un po’ per capirne veramente la portata. 

Vuoi saperne di più? Leggi nel nostro articolo quali sono i nuovi scaglioni IRPEF e come funzionano le diverse aliquote grazie a un esempio pratico. In più, scopri quali sono le novità riguardo alle detrazioni.

Aliquote IRPEF 2024: i nuovi scaglioni

Insieme alla rimodulazione dei bonus edilizi e al taglio del cuneo fiscale, il nuovo anno ci ha portato anche la nuova IRPEF. È solo uno dei tanti passi compiuti negli ultimi anni, visto che l’imposta era già stata ritoccata nel 2023 eliminando uno scaglione (da cinque a quattro). Presumibilmente, in futuro si punterà a ulteriori semplificazioni per andare incontro ai cittadini.

Nel frattempo, la Legge di Bilancio 2024 (pubblicata in Gazzetta il 31 dicembre 2023) ha dato il via libera all’accorpamento dei primi due scaglioni IRPEF, che sono passati a tre in totale invece che quattro. In sostanza, le aliquote ora sono così definite: 

  • IRPEF al 23% per i redditi fino a 28.000 euro;
  • IRPEF al 35% per i redditi oltre 28.000 euro fino a 50.000 euro;
  • IRPEF al 43% per i redditi oltre 50.000 euro.

Un po’ come è accaduto per le locazioni brevi e i bonus fiscali, i nuovi scaglioni IRPEF 2024 promettono di incidere sul panorama tributario italiano, puntando a un maggiore equilibrio dei prelievi fiscali, a favore delle classi medio-basse.

I vantaggi possono poi essere amplificati da un piano di benefit corrisposto dall’azienda ai propri dipendenti. Questo è quanto avviene per la soluzione di welfare aziendale Coverflex, tramite cui il datore di lavoro può concedere ai suoi collaboratori un budget welfare spendibile in beni e servizi, ottenendo a sua volta un risparmio fiscale.

Come cambia la No Tax Area

Con la riforma della nuova IRPEF 2024 viene modificata anche la cosiddetta No Tax Area per i lavoratori dipendenti, ovvero la soglia di reddito entro cui non si è soggetti all’imposizione fiscale. 

A partire dal primo gennaio di quest’anno sono infatti completamente esenti da tassazione i redditi da lavoro dipendente fino a 8.500 euro (come per le pensioni), invece dei precedenti 8.145 euro. Non cambia nulla per i lavoratori autonomi, che possono beneficiare dell’esenzione sotto i 5.500 euro.

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Come calcolare l’IRPEF 2024?

La caratteristica principale dell’IRPEF 2024 resta la stessa, ovvero la progressività. Di fatto, il meccanismo basato su scaglioni prevede che oltre uno scaglione di reddito si applichi l’aliquota successiva solo sulla quota eccedente.

Per calcolare la nuova tassazione IRPEF bisogna quindi procedere come si è sempre fatto, ma facendo riferimento ai tre nuovi scaglioni. Partendo dal reddito devi sottrarre gli oneri deducibili e applicare l’aliquota sull’imponibile. Dall’imposta lorda si possono poi togliere le detrazioni previste, ad esempio per il tipo di reddito, per il coniuge, per i figli a carico e per le spese sanitarie.

Esempi pratici

Per capire meglio come funziona la nuova IRPEF 2024, facciamo un paio di esempi. 

  1. Immaginiamo di dover quantificare la tassazione per un dipendente con un reddito lordo di 32.000 euro. Sulla quota fino a 28.000 euro viene applicata l’aliquota al 23% (6.440 euro), mentre sulla parte eccedente, pari a 4.000 euro, si applica l’aliquota al 35% (1.400 euro). L’IRPEF lorda ammonterà dunque a 7.840 euro.

  2. Prendiamo il caso di un dipendente con un reddito lordo di 52.000 euro. Sulla quota fino a 28.000 euro viene applicata l’aliquota al 23% (6.440 euro), sulla quota fino a 50.000 euro, pari a 22.000 euro, si applica l’aliquota al 35% (7.700 euro), mentre sulla quota sopra i 50.000, pari a 2.000 euro, si calcola il 43% (860 euro). L’IRPEF lorda sarà dunque pari a 15.000 euro.

Detrazioni IRPEF 2024: le novità

C’è un aggiornamento anche per quanto riguarda le detrazioni della nuova IRPEF 2024, come comunicato dall’Agenzia delle Entrate. La detrazione per i titolari di redditi da lavoro dipendente è aumentata di 75 euro, passando da 1.880 euro a 1.955 euro, a patto che il reddito totale sia inferiore a 15.000 euro.

Per chi ha un reddito annuo superiore a 50.000 euro, invece, verranno decurtati 260 euro dall’imposta lorda relativa agli oneri con detraibilità al 19%, fatta eccezione per le spese sanitarie (sono invece incluse le erogazioni liberali a favore dei partiti politici e i premi di assicurazione per rischio eventi calamitosi).

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