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ntrodotte ufficialmente nel 2015, le PMI innovative (ovvero le piccole e medie imprese innovative) hanno portato una ventata di novità nel panorama economico italiano. Ma di cosa si tratta esattamente? E come funzionano? 

Si tratta di un’evoluzione delle classiche start-up e, come lascia intuire il nome, puntano tutto sull’innovazione tecnologica. Leggi nel nostro approfondimento cosa sono e quali sono i requisiti per le PMI innovative, oltre ai vantaggi offerti.

Cosa sono le PMI innovative

Il concetto di piccole e medie imprese innovative appare per la prima volta nei documenti ufficiali del 2015, attraverso l’articolo 4 del DL 3/2015. Di fatto, sono il passaggio successivo rispetto alle start-up innovative, disciplinate nella stessa norma: si tratta infatti di piccole e medie aziende già consolidate e pronte a crescere con un focus sul settore dell’innovazione

La particolare attenzione riservata dal Legislatore a queste realtà imprenditoriali è presto spiegata. In un mondo in cui innovare è diventato un requisito fondamentale per crescere e prosperare, le PMI innovative rappresentano una risorsa chiave nelle economie di qualsiasi nazione.

E questo vale anche per l’Italia, dove da diversi anni è emersa la necessità di investire maggiormente nei comparti attualmente sulla cresta dell’onda, come ad esempio quello della tecnologia, per rendere il Paese più competitivo sul mercato economico globale.

Differenza tra PMI innovativa e start-up

Abbiamo già detto che le PMI innovative sono una sorta di “upgrade” delle start-up innovative. Ma quali sono le differenze nella pratica? Eccole:

  • Le start-up devono essere costituite da meno di cinque anni, mentre per le PMI innovative non ci sono limiti.
  • Diversamente dalle start-up, che devono avere come oggetto sociale dei prodotti o servizi tecnologici o innovativi, per le PMI innovative non ci sono restrizioni.
  • Le PMI innovative devono soddisfare almeno due dei tre requisiti d’innovazione, che vedremo in seguito, mentre le start-up solo uno.

Va poi detto che il passaggio da start-up a PMI innovativa è piuttosto semplice e in continuità. Bisogna richiedere innanzitutto la cancellazione dalla sezione speciale dedicata alle start-up per entrare nella nuova sezione dedicata della Camera di Commercio di riferimento. La domanda prevede un’autocertificazione e ovviamente il rispetto dei requisiti.

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I requisiti per diventare PMI innovativa

Per accedere allo status di PMI innovativa sono richieste tre tipologie diverse di requisiti: dimensionali, formali e d’innovazione. Come anticipato, questa terza categoria è particolarmente importante perché rappresenta una delle differenze chiave tra start-up e PMI innovative.

Per quanto riguarda le dimensioni dell’azienda, le regole da rispettare sono:

  • fatturato annuo inferiore a 50 milioni di euro;
  • patrimonio non superiore a 43 milioni di euro;
  • meno di 250 dipendenti.

I requisiti formali delle PMI innovative sono invece i seguenti:

  • non può essere una start-up innovativa;
  • l’azienda deve avere la sede principale in Italia oppure una sede o filiale produttiva in Italia e quella principale in un altro Paese europeo;
  • in caso di tratti di una SPA, non può avere azioni quotate in un mercato regolamentato;
  • deve aver già depositato un bilancio certificato.

Per quanto riguarda i requisiti d’innovazione, le PMI devono dimostrare di essere attive in questo campo. Inoltre, devono rispettare almeno due di queste condizioni:

  • l’azienda deve avere almeno 1/5 di dipendenti o collaboratori altamente qualificati, come dottorandi o ricercatori, oppure almeno 1/3 del personale con laurea magistrale;
  • l’azienda deve essere titolare, depositaria o licenziataria di un brevetto registrato oppure di un software legato all’attività di innovazione;
  • l’azienda deve investire attivamente in ricerca, sviluppo e innovazione per almeno il 3% del maggiore valore tra fatturato e costo della produzione.

PMI innovative: che agevolazioni ci sono?

Ora che sappiamo cosa sono le PMI innovative e i requisiti, vediamo invece perché sono vantaggiose. La prima cosa da sapere è che, naturalmente, specializzarsi nei settori dell’innovazione offre già di per sé la possibilità di avere maggiore successo. Ci sono però anche delle particolari agevolazioni per le PMI innovative.

Dal punto di vista fiscale, le piccole e medie aziende innovative possono contare su detrazioni fiscali pensate per attirare gli investitori. Ad esempio, le persone fisiche possono detrarre il 50% della somma investita in PMI innovative fino a un massimo di 300.000 euro.

Per quanto riguarda le agevolazioni sui finanziamenti, ci sono l’accesso gratuito e semplificato al Fondo di Garanzia per le PMI e a bandi specifici a livello nazionale ed europeo. In più, è prevista la raccolta di capitali tramite campagne di equity crowdfunding.

Infine, ci sono importanti semplificazioni sulla gestione societaria e fiscale, come:

  • esonero dalle imposte di bollo per gli atti depositati presso la Camera di Commercio;
  • deroghe alla disciplina societaria ordinaria, per una maggiore flessibilità;
  • scadenze più lunghe per la copertura di eventuali perdite;
  • tassazione agevolata sui brevetti e sulle licenze;
  • servizi di internazionalizzazione alle imprese (ICE).

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Oltre ai vantaggi che abbiamo visto, le PMI innovative possono anche incrementare i benefici impostando un piano di welfare ben modulato. Potranno così alleggerire la fiscalità, incrementando il benessere e la soddisfazione del personale. Per offrire un paniere completo di benefit è possibile puntare tutto sull’innovazione, come per la soluzione di welfare aziendale Coverflex, 100% digitale e all’avanguardia nel settore dei benefit aziendali. 

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