l CCNL che riunisce i settori del commercio, terziario, distribuzione e servizi ha effetti tangibili su circa 3 milioni di persone che lavorano in questa macro categoria. Risulta quindi importante capire come funziona il welfare aziendale per il commercio in base agli accordi contrattuali raggiunti su base nazionale.
Oltre a indennità e scatti di stipendio, i dipendenti di questo settore hanno diritto a benefit? Rispondere a questa domanda è cruciale, visto che interessa una fascia così ampia di popolazione attiva. Leggi tutte le novità in merito ai rinnovi e scopri cosa si intende per welfare di secondo livello, uno strumento utile per eliminare possibili attriti tra le diverse parti in gioco.
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Soldi e welfare nel nuovo CCNL Commercio
Così come molti altri settori del nostro Paese, ad esempio quello dei metalmeccanici, il commercio è soggetto a un contratto collettivo nazionale di lavoro stipulato dalle organizzazioni che tutelano i dipendenti e da quelle che rappresentano i datori di lavoro. I CCNL sono indispensabili per definire alcuni aspetti chiave delle dinamiche lavorative, tra cui tabelle retributive, ferie, permessi, congedi e molto altro ancora.
In aggiunta a questi punti essenziali, negli ultimi anni si è fatto strada anche il cosiddetto welfare aziendale, ovvero il paniere di beni e servizi corrisposti in natura che costituiscono degli extra rispetto alla normale retribuzione. Soprattutto in momenti dominati dall’inflazione, come quello che stiamo vivendo, il pacchetto di benefit serve a migliorare il benessere del personale e a incrementare il potere d’acquisto.
Entrando nel dettaglio, il CCNL del commercio dura quattro anni: l’ultimo è stato sottoscritto per il periodo 2015-2019. Grazie ai successivi rinnovi si è poi proceduto a mantenerlo attivo, in attesa di trattative per concordarne uno nuovo. L’ultimo rinnovo è stato siglato il 12 dicembre 2022 tramite il Protocollo Straordinario di Settore.
Accanto ad alcuni aumenti alla retribuzione, che analizzeremo in seguito, resta valido il welfare contrattuale già delineato negli anni passati. Le tre aree interessate sono:
- assistenza sanitaria integrativa, tramite il fondo EST e altre casse;
- previdenza complementare, attraverso il fondo Fon.Te;
- formazione continua, grazie al fondo For.Te e all’istituto QUADRIFOR.
Welfare contrattuale: cos’è e come si struttura nei CCNL
Chiamato anche welfare negoziale, il welfare contrattuale fa riferimento ai benefit che il datore di lavoro deve corrispondere ai dipendenti nel pieno rispetto del CCNL di categoria. In pratica, è una sorta di meccanismo garantito dallo Stato che punta a garantire maggiori benefici: buoni welfare, assistenza sanitaria e prevenzione integrativa, formazione professionale o altro.
Il welfare contrattuale scaturisce proprio dal contratto valido in ambito nazionale, come avviene per il welfare aziendale del commercio. Ciò che il datore di lavoro mette a disposizione è disciplinato dalle norme contenute nel CCNL, insieme a quote e scadenze, ma ciò non toglie che si possano aggiungere ulteriori benefit aziendali in busta paga. Parliamo ad esempio di:
- buoni pasto;
- voucher shopping;
- fringe benefit;
- flexible benefit;
- abbonamenti ai mezzi;
- rimborsi;
- ingressi e attività per il tempo libero.
Il welfare contrattuale è dunque il risultato del dialogo tra le parti sociali ed è obbligatorio. Per ottenere ulteriori vantaggi fiscali e migliorare la soddisfazione del suo staff, il datore di lavoro può integrare grazie a piani più completi, come la soluzione di welfare aziendale Coverflex. Facile da attivare e conveniente, mette a disposizione tante opportunità per far crescere le imprese e aiutare concretamente i dipendenti.
Il rinnovo del Contratto nazionale del settore del commercio
Per comprendere a fondo il welfare aziendale del commercio, vediamo su quali presupposti si fonda e cosa include. Innanzitutto, il CCNL originario prevede diversi livelli a cui corrispondono altrettanti trattamenti economici e norme differenti. Lo schema è così composto:
- Quadri: responsabili di settore
- Primo livello: dipendenti con mansioni direttive e di responsabilità
- Secondo livello: dipendenti con funzioni di coordinamento
- Terzo livello: dipendenti con mansioni di concetto e specializzate
- Quarto livello: dipendenti addetti a compiti operativi e di vendita
- Quinto livello: dipendenti che svolgono lavori qualificati con normali conoscenze
- Sesto livello: dipendenti con conoscenze semplici
- Settimo livello: personale addetto alle pulizie ed equivalenti
In attesa di una ricontrattazione generale, il rinnovo 2023 ha inserito un importo una tantum lordo che varia in base ai livelli. Ad esempio, per il Quarto livello è pari a 350 euro da corrispondere in due parti: 200 euro insieme allo stipendio di gennaio 2023 e 150 con quello di marzo 2023.
In aggiunta, a partire dal 1° aprile 2023 è stata erogata una somma mensile in qualità di acconto per i futuri aumenti contrattuali. Mantenendo sempre l’esempio del Quarto livello, l’importo lordo è di 30 euro al mese.
Il welfare nella contrattazione di secondo livello
Finora abbiamo parlato di accordi di primo livello, ovvero riferiti al CCNL. In realtà il welfare aziendale per il commercio può essere personalizzato attraverso la contrattazione di secondo livello. Quest’ultima offre maggiore libertà d’azione rispetto al contratto nazionale perché avviene tra le associazioni che rappresentano le aziende e i sindacati, ma a livello aziendale e territoriale.
Se il CCNL si occupa prevalentemente degli aspetti economici e normativi della categoria, gli accordi di secondo livello puntano ad approfondire tematiche particolari che riguardano l’impresa o il territorio. Questo è particolarmente rilevante, visto che i benefit aziendali funzionano ancora di più quando sono perfettamente calibrati secondo le esigenze dell’azienda e dei suoi dipendenti.
Ad esempio, una piccola impresa avrà sicuramente un rapporto più diretto con il suo personale e necessità differenti rispetto a una grande impresa. Potrebbe quindi optare per un piano di welfare più ristretto con bonus benzina, voucher shopping e abbonamenti ai mezzi completamente deducibili, come stabilisce la normativa vigente. Al contrario, un’azienda di grandi dimensioni potrebbe offrire un mix più variegato e complesso.
Welfare Coverflex: come funziona e perché sceglierlo
Il welfare aziendale è una carta segreta (ma non troppo) che offre grandi vantaggi alle aziende. Se i benefici per i dipendenti sono evidenti, le imprese ci guadagnano in termini di fiscalità e produttività, visto che il personale si sente incentivato a vivere meglio l’ambiente lavorativo e dare di più.
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