enefit e settore pubblico: a che punto siamo? Considerata la persistente disparità rispetto alle aziende private, il welfare aziendale per i dipendenti pubblici resta un argomento spinoso. Mentre la rigidità organizzativa nella PA è ancora un elemento frenante, negli ultimi anni qualcosa si sta muovendo.
Qual è dunque la situazione attuale? E quali sono le prospettive? Scopri nel nostro articolo a che punto siamo e una panoramica sui benefici offerti, insieme alla normativa vigente e alle soluzioni di welfare INPS.
Come funziona il welfare aziendale per dipendenti pubblici
Il welfare aziendale è ormai diventato un caposaldo della cultura lavorativa in ambito privato. Le aziende di ogni tipologia e dimensione hanno ben compreso i suoi effetti positivi sulla vita dei dipendenti, a cui si aggiungono i benefici fiscali in termini di deducibilità dei costi e tassazione agevolata.
Se la tendenza attuale mette al centro di tutto il benessere del personale, dal processo di selezione in poi (si pensi ad esempio alle esenzioni previste per i fringe benefit), lo stesso non si può dire per la Pubblica Amministrazione. Come vedremo meglio in seguito, risale solo a pochi anni fa un primo impegno significativo per estendere il welfare aziendale ai dipendenti pubblici.
Si tratta di un primo grande passo verso una riorganizzazione delle iniziative volte a offrire una gratificazione aggiuntiva nel contesto del pubblico impiego. Gli ostacoli restano, in primis per il difficile reperimento di risorse economiche. Lo slancio sembra focalizzarsi sulla valorizzazione della componente welfare già presente nella struttura della PA, con qualche novità.
Le principali iniziative
Quando si parla di welfare aziendale per i dipendenti pubblici si fa riferimento soprattutto ai benefit legati all’organizzazione della vita privata e lavorativa. Le misure attuate si focalizzano su:
- orari di lavoro più flessibili;
- possibilità di smart working;
- più attenzione alla conciliazione tra sfera privata e professionale.
Queste iniziative possono offrire un beneficio al personale, ma di fatto non hanno un impatto sui costi, che come abbiamo visto sono un tema sensibile per la PA. I benefit possono essere riconosciuti solo in seguito alla contrattazione tra le parti, che si svolge a livello nazionale per quanto riguarda le linee guida e in secondo livello per una definizione più mirata.
Vantaggi e svantaggi
L’erogazione di agevolazioni ai dipendenti pubblici per il 2023 resta limitata, sebbene i potenziali vantaggi siano infiniti. I benefit attualmente concessi permettono alle persone di affrontare meglio la loro quotidianità, con un miglioramento del work-life balance. E, come è facilmente intuibile, un dipendente felice mostra più motivazione nel suo ruolo.
Gli svantaggi vanno invece ripartiti tra entrambe le parti. Da un lato l’azienda non può ridurre il cuneo fiscale, visto che non ha spese detraibili. Per il personale, poi, non c’è un aumento del potere d’acquisto come nel privato. In pratica, avere un paniere equilibrato di flexible benefit e altri tipi di buoni o rimborsi potrebbe incrementare il livello di soddisfazione per tutte le parti coinvolte.
La differenza retributiva tra i settori
Con le Leggi di bilancio 2016, 2017 e 2018, che hanno modificato l’articolo 51 del TUIR, il Legislatore ha di fatto ampliato gli strumenti a disposizione delle aziende per il welfare aziendale in busta paga. Sono state estese le categorie interessate e le agevolazioni fiscali, con un focus particolare sulla possibilità di convertire i premi di produzione in benefit.
Sebbene la PA abbia le potenzialità per approfittare di queste norme, è frenata dall’assenza di leggi ad hoc che possano disciplinare l’argomento. Persiste così una difficoltà oggettiva nell’uscire dalle dinamiche macchinose che da sempre frenano il settore pubblico e la sua evoluzione. Di fatto, al momento le retribuzioni per i dipendenti pubblici non prevedono ulteriori compensi extra, a meno che non siano previsti per indennità di legge o accordi sindacali.
Gli accordi sindacali e il welfare aziendale
L’introduzione del welfare aziendale per i dipendenti pubblici passa attraverso gli accordi sindacali. Sta infatti crescendo un modello di integrazione dei benefit parallelo, un po’ come succede per le aziende private. Tali accordi possono ad esempio prevedere dei buoni welfare simili a quelli che troviamo nel privato, come:
- attività ricreative e culturali;
- borse di studio per i figli;
- servizi sanitari integrativi;
- convenzioni scolastiche;
- agevolazioni per mutui e prestiti.
La definizione e la successiva applicazione di questi accordi si scontra però con la complessità della Pubblica Amministrazione. Rimane l’impegno, manifestato in diverse occasioni, di adeguare le misure di welfare aziendale per coglierne tutti gli effetti positivi.
Cosa dice la normativa?
Come già anticipato, i riflettori sono stati puntati sui benefit aziendali per i dipendenti pubblici solo di recente. Con la Finanziaria del 2018 è stata infatti introdotta la possibilità di estendere il welfare aziendale alla PA. Ciò ha spinto i sindacati a muoversi verso formule integrative, da modulare tramite gli appositi accordi.
L’iniziale spinta propulsiva si è poi scontrata con l’annosa questione dei costi. Non potendo arginare questo impedimento, si è rivelato necessario agire ulteriormente attraverso la Legge di Bilancio 2021.
La Legge di Bilancio 2021
Grazie alla Legge di Bilancio del 2021 e al Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e della coesione sociale, per la prima volta è stato siglato un accordo che punta a ridurre la disparità tra settore pubblico e privato dal punto di vista del welfare.
L’allora Governo Draghi e i sindacati hanno evidenziato la necessità di promuovere la diffusione dei benefit aziendali nella PA “con riguardo al sostegno alla genitorialità con misure che integrino e implementino le prestazioni pubbliche, le forme di previdenza complementare e i sistemi di premialità diretti al miglioramento dei servizi, estendendo anche ai comparti del pubblico impiego le agevolazioni fiscali previste per i settori privati a tali fini.”
Cos’è il fondo INPS gestione unitaria?
Non potremmo parlare di welfare aziendale per i dipendenti pubblici senza citare il Fondo Gestione Unitaria. Gestito dall’INPS, permette di accedere a forme integrative di welfare, quali:
- borse di studio e programmi formativi;
- assistenza per familiari non autosufficienti;
- mutui e prestiti agevolati,
- contributi per cure termali;
- ricoveri in strutture residenziali.
Per iscriversi al Fondo INPS bisogna versare ogni mese un contributo pari allo 0,15% dell’importo lordo della pensione. L’iscrizione è aperta a pensionati del settore pubblico e dipendenti pubblici. La domanda può essere inoltrata sul sito dell’INPS, tramite l’apposito numero telefonico oppure attraverso i patronati.
Cosa offre Coverflex?
Vista la rilevanza economica del settore pubblico, è importante valutare piani di welfare aziendale ad hoc per i dipendenti di questo comparto cruciale per il nostro Paese. L’implementazione di un paniere può davvero fare la differenza nella valorizzazione del lavoro e del personale, rappresentando un volano per l’innovazione.
Coverflex offre soluzioni per il welfare aziendale in grado di rispondere efficacemente alle necessità di ogni azienda. Grazie alla semplice erogazione dei benefit è possibile sostenere concretamente i dipendenti e le loro famiglie.
Tutto avviene in modo semplice sulla piattaforma Coverflex e sulla app abbinata, grazie a cui il personale può visualizzare un quadro completo della propria situazione. Ecco come funziona per il datore di lavoro, passo dopo passo:
- creazione dell’account sul portale;
- scelta del budget e dei benefit;
- erogazione dei buoni;
- ricarica del budget, quando serve.
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Domande frequenti sul welfare aziendale per dipendenti pubblici
Che welfare aziendale spetta ai dipendenti pubblici?
Il welfare aziendale per i dipendenti pubblici può variare in base alle politiche specifiche dell'ente pubblico. Tuttavia, in generale, i benefit includono assistenza sanitaria, coperture assicurative, servizi di assistenza all'infanzia, programmi di benessere, supporto per il bilanciamento tra lavoro e vita personale e opportunità di sviluppo professionale. Per ottenere informazioni dettagliate sui benefici specifici spettanti ai dipendenti pubblici, è consigliabile consultare le linee guida e le politiche del dipartimento delle risorse umane dell'organizzazione di appartenenza.
Cos'è il welfare aziendale per i dipendenti pubblici?
Il welfare aziendale per i dipendenti pubblici è un insieme di vantaggi e servizi forniti dall'ente pubblico datore di lavoro al fine di migliorare la qualità della vita dei propri dipendenti. Questi benefici vanno oltre lo stipendio e possono includere servizi quali l'assistenza sanitaria, l'assicurazione, i programmi di sviluppo personale e altri ancora.
Quali sono i principali vantaggi del welfare aziendale per i dipendenti pubblici?
Il welfare aziendale per i dipendenti pubblici offre una serie di vantaggi, tra cui una migliore copertura sanitaria, servizi di assistenza all'infanzia, supporto per il bilanciamento tra vita lavorativa e personale, e programmi di sviluppo professionale.
Come posso accedere ai programmi di welfare per i dipendenti pubblici?
Solitamente, l'accesso ai programmi di welfare per i dipendenti pubblici è gestito dal dipartimento delle risorse umane o dal responsabile del personale dell'ente pubblico. I dipendenti possono ottenere informazioni dettagliate e iscriversi a tali programmi utilizzando le risorse interne dell'organizzazione.
Quali sono i vantaggi dell'assistenza sanitaria offerta come parte del welfare aziendale?
L'assistenza sanitaria offerta come parte del welfare aziendale per i dipendenti pubblici può includere coperture mediche, dentistiche e oftalmiche. Questo non solo contribuisce al benessere generale dei dipendenti, ma li sostiene anche nella gestione dei costi legati alle cure mediche.
Posso personalizzare i miei benefici del welfare aziendale?
Sì, molte organizzazioni consentono ai dipendenti di personalizzare i loro pacchetti di welfare aziendale in base alle proprie esigenze. Ciò potrebbe includere la scelta tra diverse opzioni di assicurazione o la partecipazione a programmi specifici in base alle esigenze individuali.
Cosa succede se cambio dipartimento o posizione all'interno dell'ente pubblico?
In generale, i benefit del welfare aziendale sono trasferibili quando un dipendente cambia posizione o dipartimento all'interno dell'ente pubblico. Tuttavia, è consigliabile consultare il dipartimento delle risorse umane per assicurarsi di comprendere completamente le implicazioni e le opzioni disponibili.
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