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oprattutto negli ultimi anni, complice la recente pandemia, il mondo del lavoro si è trovato a gestire un improvviso cambio di passo. Nuovi temi sono emersi, tra cui quello del wellbeing aziendale. Chiamato anche benessere organizzativo, si basa su un ampio ventaglio di iniziative che mirano a far stare bene fisicamente e mentalmente tutto il personale.  

Non è certo un mistero: se il benessere dei dipendenti è basso, le fondamenta su cui si basa ogni attività ne risentono. Scopri perché integrare una strategia fondata sul wellbeing migliora la produttività, sostiene l'innovazione, incrementa la fidelizzazione e, in sintesi, permette di creare un ambiente di lavoro sereno.

Cos’è il wellbeing aziendale?

Con il termine wellbeing aziendale (o anche worklife wellbeing), in italiano semplicemente benessere organizzativo, si intendono le iniziative delle imprese volte ad assicurarsi che tutti i dipendenti possano lavorare in un clima favorevole per il corpo e per la mente. Se l'employer branding può fare la differenza, c'è da dire che, molto spesso, queste iniziative vanno oltre la vita di tutti i giorni in azienda, estendendosi anche nel privato di ogni persona. 

L’esigenza di curare il benessere del personale a 360° è stata sottolineata anche da istituzioni e associazioni autorevoli, come l’OMS. La salute fisica e mentale sono infatti aspetti essenziali del wellbeing aziendale, oltre a essere strettamente correlati tra di loro. Quando vengono trascurati, possono esserci ripercussioni su tutti gli aspetti del lavoro. Anche per questo si sente spesso parlare di stipendio emotivo, cioè l'insieme di tutti gli aspetti che non riguardano solo il salario, ma che rendono le persone più felici e soddisfatte sul posto di lavoro.

Sebbene le esigenze legate al wellbeing aziendale possano variare a seconda del tipo di impresa e ovviamente delle persone coinvolte, è possibile utilizzare alcune strategie generali per migliorare la soddisfazione dei dipendenti sul lavoro. Prima di lanciare un piano di benessere organizzativo è però importante capire quali aspetti del wellbeing fisico e mentale non possono essere trascurati.

Wellbeing fisico

Sotto il vasto ombrello del wellbeing fisico ricadono tutte le buone prassi che ci fanno stare bene nel nostro corpo. E, visto che spesso passiamo gran parte della nostra vita al lavoro, l’ambiente che ci accoglie dovrebbe preservare la salute. Si spazia dalla rimozione di pericoli che potrebbero provocare incidenti, ma anche alle attività sportive promosse dal datore di lavoro attraverso convenzioni con palestre, piscine e centri medici. E non possiamo ovviamente dimenticare l’alimentazione: in mancanza di una mensa che offra pasti salutari, ogni dipendente dovrebbe poter accedere dei buoni pasto per pranzare dove preferisce, cercando il più possibile di variare la dieta, oppure per acquistare cibi da cucinare autonomamente.

Wellbeing mentale

Se fino a qualche tempo fa il wellbeing aziendale si identificava soprattutto nel benessere del corpo, oggi il sentirsi bene anche mentalmente è prioritario. Vale la pena specificarlo: chi nutre dei malesseri legati alla sfera mentale con il tempo tende a somatizzare e dunque a stare male anche fisicamente. Basti pensare agli effetti del burnout o dello stress sulla psiche di una persona. L’azienda può sostenere i dipendenti offrendo degli strumenti per raggiungere un perfetto equilibrio tra sfera privata e lavorativa, come ad esempio permessi per stare di più con la famiglia, attività di svago da svolgere nel tempo libero oppure persino dei voucher per lo psicologo.

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Perché il wellbeing aziendale è importante

Quando i dipendenti si sentono valorizzati grazie a un piano olistico finalizzato al benessere organizzativo aziendale, tutta l’azienda ci guadagna. E il miglioramento può interessare diversi campi, che vediamo qui di seguito.

  • Dipendenti più felici: se le loro esigenze sono soddisfatte a tutti i livelli, con esiti positivi sulla salute mentale e fisica, i collaboratori vivono con maggiore serenità il loro rapporto lavorativo.
  • Più qualità e produttività: quando i dipendenti si sentono bene, tendono ad apprezzare di più la loro azienda e a vivere con maggiore slancio il lavoro di tutti i giorni.
  • Recruiting più efficace: avere una buona reputazione sul mercato in termini di wellbeing aziendale si traduce in una maggiore probabilità di attrarre candidati qualificati in fase di selezione del personale.
  • Fidelizzazione del personale: i dipendenti felici non hanno alcun motivo per lasciare l’azienda, e si riduce così il turnover aziendale; questo si traduce in un clima di maggiore stabilità che va a vantaggio anche della percezione dell’azienda dall’esterno.
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Come migliorare il wellbeing aziendale

Abbiamo visto che cos’è il wellbeing aziendale, ma come funziona nella pratica? La giusta premessa da fare è che, per attuare una strategia mirata, serve una leadership forte. Il datore di lavoro o i manager dovrebbero riconoscere il benessere dei dipendenti come un tassello fondamentale per poter fare un salto di qualità a livello organizzativo e produttivo.

Una cultura del lavoro positiva si fonda su tante cose diverse, dagli orari di lavoro flessibili ai pacchetti di benefit per il tempo libero. Serve quindi un insieme ragionato di strumenti e risorse, accompagnati da decisioni aziendali lungimiranti. Ecco alcuni esempi di wellbeing aziendale:

  • inserimento di figure manageriali con una mentalità da coach, in gradi di sostenere i dipendenti in tutta la loro carriera in azienda;
  • incentivi al personale per svolgere dei controlli sanitari preventivi annuali;
  • corsi per accompagnare la crescita personale e professionale dei dipendenti;
  • costante monitoraggio contro eventuali rischi di mobbing o altri atteggiamenti negativi;
  • maggiore flessibilità nell’organizzazione del lavoro;
  • piani di welfare aziendale ad hoc, con benefit di vario tipo.

Con il welfare Coverflex aumenti l’employee wellbeing

A proposito di benefit, organizzare un sistema di welfare all’avanguardia è essenziale per il wellbeing aziendale. Grazie alla soluzione di welfare aziendale Coverflex, ad esempio, l’azienda può erogare al personale un variegato paniere di bonus e vantaggi, tra cui:

  • attività per il tempo libero;
  • corsi di lingue;
  • abbonamenti alla palestra;
  • biglietti per spettacoli, concerti e musei;
  • ingressi alle terme;
  • convenzioni con strutture per monitorare la propria salute;
  • sedute dallo psicologo.

Tramite l’apposita Coverflex Voucher Card, sulla quale il datore versa il budget welfare, ogni dipendente può accedere a svariati beni e servizi. E tutto con pochissima burocrazia e in qualche click senza perdere tempo prezioso.

Hai un’azienda e vuoi saperne di più? Esplora il sito di Coverflex e prenota una demo per scoprire tutti i vantaggi offerti da un piano di welfare aziendale innovativo che sostiene il workplace wellbeing al 100%!

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