Assenteismo sul lavoro

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Quando le assenze del personale si moltiplicano, andando ben oltre quelle preventivate, si inizia a parlare di assenteismo. Se sottovalutato e non correttamente misurato, questo fenomeno può causare gravi problemi all’azienda. Vediamo di cosa si tratta, da cosa può essere causato e come si calcola il tasso di assenteismo sul lavoro, insieme a qualche consiglio pratico per risolvere il problema alla sua radice.

Cos’è l’assenteismo sul lavoro?

Iniziamo dal significato di assenteismo: con questo termine si intende il fenomeno psico-sociologico che porta una persona ad assentarsi dal posto di lavoro più del dovuto. Ciò può avvenire per motivi ragionevoli oppure no: nel primo caso si parla di assenteismo giustificato, nel secondo di assenteismo ingiustificato.

L’assenteismo sul lavoro è giustificato quando i dipendenti si assentano per motivi legati alla salute oppure per godere di permessi retribuiti e ferie. In tutti gli altri casi, ovvero quando le assenze non hanno una motivazione valida e non sono autorizzate dal datore di lavoro, si parla di assenteismo ingiustificato. Questo avviene, ad esempio, quando una persona non si presenta per malattia, ma non possiede un certificato medico che accerti la sua condizione.

Quali sono le cause principali

Ci sono tante motivazioni che possono provocare un’elevata percentuale di assenteismo sul lavoro, tra cui:

  • problemi personali del singolo dipendente;
  • situazione di stress o burnout del singolo dipendente;
  • mancanza di opportunità di crescita per il personale;
  • ambiente lavorativo non salubre;
  • scarso coinvolgimento dei dipendenti negli obiettivi dell’azienda;
  • stipendi bassi, che non motivano il personale. 

Va poi detto che talvolta sono alcune o molte di tutte queste cose insieme a causare l’assenteismo. Per questo, il datore di lavoro dovrebbe riuscire a individuare le criticità e adottare subito le corrette strategie per eliminarle.

Che conseguenze ha l’assenteismo

Come anticipato, un numero eccessivo di assenze può influire sull’andamento generale dell’azienda. A lungo termine, l’assenteismo rischia di incidere su diversi aspetti: ecco quali.

  • Aumento dei costi: l’assenteismo rappresenta un costo non indifferente per le aziende, soprattutto quando sono costrette a ricorrere a personale sostitutivo in via temporanea o quando perdono commesse.
  • Minore produttività: poiché un’azienda deve essere in grado di sostenere dei ritmi di produzione ben definiti, la mancanza di una o più persone può portare a un intoppo nei piani previsti e quindi a un calo dei ritmi produttivi.
  • Peggioramento dell’immagine aziendale: il grado di salute di un’azienda si vede anche dalla soddisfazione del personale; se molte persone si assentano spesso, significa che il clima non è dei migliori. E questo può avere ulteriori effetti negativi internamente e anche esternamente, sia con i fornitori sia con i clienti.

Come si calcola l’assenteismo sul lavoro

Dopo aver spiegato il significato e le cause dell’assenteismo, vediamo come fare per calcolarlo. Storicamente, esistono tre indicatori chiave per misurarlo e avere un quadro dettagliato della situazione. Si tratta di: 

  • Indice di frequenza, che si basa sulle assenze medie; si ottiene dal rapporto tra il numero delle assenze e l’organico medio.
  • Indice di durata, che si basa sulla lunghezza delle assenze; si ottiene dal rapporto tra il numero delle giornate di assenza e quello dei casi.
  • Indice di gravità, che mette in rapporto il numero di assenze rispetto a una tipica giornata di lavoro normale; si ottiene dal rapporto tra le giornate di assenza e le giornate di lavoro effettivamente svolte da un singolo dipendente.

Il metodo più semplice consiste nel calcolo del tasso di assenteismo in base alle ore o ai giorni, che si ottiene così:

ore o giorni di assenza / ore o giorni lavorabili * 100

Ad esempio, se una persona si assenza per 10 ore su 40 ore di contratto settimanale, il suo tasso di assenteismo sarà del 25% (10/40 *100). 

Come prevenire e ridurre l’assenteismo

La prima regola per evitare che l’assenteismo diventi un problema serio per l’azienda è anticiparlo. Questo è possibile grazie alla creazione di un ambiente lavorativo accogliente che punti al benessere del personale, ad esempio offrendo dei benefit aziendali e una maggiore flessibilità per gestire al meglio gli impegni familiari o legati alla salute.  

In aggiunta, le risorse umane dovrebbero mettere a disposizione delle policy che indichino la tolleranza massima per i giorni di assenze ed eventuali procedure da implementare. Questo, unito a una corretta misurazione del tasso di assenteismo, consentirà di monitorare costantemente le presenze e agire per tempo.

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