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Chiunque abbia ricevuto uno stipendio almeno una volta nella sua vita o compilato una fattura avrà sentito parlare di base imponibile. Ma di cosa si tratta esattamente? Leggi nel nostro approfondimento qual è il significato di base imponibile, come si calcolano le diverse imposte previste dal nostro sistema tributario e un esempio pratico sulla busta paga.
Per base imponibile intendiamo l’importo su cui devono essere applicate le aliquote fiscali per la determinazione delle imposte. In altre parole, è la somma su cui verranno poi calcolate la tassazione e i contributi previdenziali.
Ciò avviene per qualsiasi forma di reddito da lavoro dipendente, per le pensioni, ma anche per le fatturazione di aziende e partite IVA. In quest’ultimo caso, sulla base imponibile si applica l’IVA (per il regime ordinario) e, nel caso siano previste, anche la ritenuta d’acconto e la rivalsa.
Parliamo di due concetti legati al calcolo della base imponibile, ma che vengono spesso erroneamente confusi l’uno con l’altro: la deduzione e la detrazione.
Si parla di deduzione nei casi in cui le norme prevedono la possibilità di sottrarre (dedurre, per l’appunto) una quota di spese o una percentuale dalla base imponibile, abbassando così le imposte applicate sulla stessa.
La detrazione, invece, è un’operazione diversa. In pratica, si riduce direttamente l’importo delle tasse dovute, e non la base imponibile.
La base imponibile dell’IVA (Imposta sul Valore Aggiunto) è il valore netto su cui viene applicata l’aliquota prevista per beni o servizi. L’IVA è variabile, ovvero dipende dalla categoria merceologica di riferimento, e spazia dal 22% per l’IVA ordinaria al 4% per i beni di prima necessità.
L’IRPEF (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche) è pagata prevalentemente da lavoratori dipendenti e pensionati, a cui si aggiungono partite IVA con regime ordinario e ditte individuali. Per determinare la base imponibile IRPEF bisogna prendere in considerazione tutti i redditi conseguiti, fatta eccezione per quelli esenti, soggetti a imposte sostitutive o ritenute alla fonte. Ricordiamo che con la nuova IRPEF abbiamo solo tre scaglioni così ripartiti:
La base imponibile dell’IRAP, ovvero l’Imposta Regionale sulle Attività Produttive, si calcola sul guadagno netto di società di capitali, società di persone, enti commerciali e del terzo settore. Bisogna però sottrarre dai ricavi tutti i costi per materie prime, personale, svalutazioni e interessi passivi.
I soggetti tenuti a pagare l’IRES (Imposta sul Reddito delle Società) sono gli stessi interessati dall’IRAP. Per ottenere la base imponibile dell’IRES dobbiamo sommare i ricavi e sottrarre i costi sostenuti, deducendo l’importo dell’ammortamento e gli interessi passivi.
La base imponibile del lavoro comprende tutti i redditi e le somme erogate al dipendente dal datore di lavoro, compresi gli indennizzi risarcitori del lucro cessante, indipendentemente dal nesso tra effettività della prestazione di lavoro reso e le somme e i valori percepiti.
La base imponibile fiscale è l’importo su cui viene calcolata l’IRPEF, che rappresenta la vera e propria tassazione della busta paga, sebbene ci sia anche una piccola quota di addizionale comunale e addizionale comunale.
Vediamo come si calcola la base imponibile in busta paga. In linea generale, dobbiamo seguire questo schema sintetico:
Retribuzione lorda – Spese deducibili = Base imponibile previdenziale
Base imponibile previdenziale – Contributi previdenziali = Base imponibile fiscale
Base imponibile fiscale – IRPEF – ADDIZIONALI = Stipendio netto
Prendiamo ad esempio un dipendente che percepisce un reddito annuale lordo di 25.000 euro. Ipotizziamo che da questa cifra lorda si possano dedurre 1.000 euro di spese deducibili. Sulla base imponibile previdenziale di 24.000 euro viene applicata la quota previdenziale pagata dal dipendente, pari al 9,19% (la parte restante viene pagata dal datore di lavoro e non è presente nel cedolino), per un importo pari a 2.200 euro circa. La base imponibile fiscale sarà quindi pari a 21.800 euro.
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I numeri presentati sono una stima che potrebbe non tenere conto di detrazioni e tasse locali variabili, specialmente per il regime ordinario. Ti suggeriamo di consultare un commercialista per avere un calcolo preciso sulla tassazione della tua Partita IVA.