Ferie non godute

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Uno dei pilastri del rapporto tra aziende e lavoratori è il diritto al riposo per ogni dipendente che, specularmente, diventa anche un dovere. Ad affermarlo è la Costituzione italiana, insieme ad altre importanti normative del nostro Paese. Ma cosa succede in caso di ferie non godute? Vengono pagate o devono per forza essere utilizzate? Vediamo punto per punto cosa sono, qual è la scadenza e se è possibile convertirle in un’indennità economica.

Cosa si intende con ferie non godute?

Per legge, ogni contratto di lavoro di tipo subordinato deve obbligatoriamente includere dei giorni di astensione dall’attività lavorativa, pari a quattro settimane all’anno. Il riposo retribuito è un diritto irrinunciabile perché permette ai dipendenti di mantenere un equilibrio psico-fisico ottimale. Proprio per questa ragione, le ferie devono per forza essere utilizzate entro i termini prestabiliti. 

Quando parliamo di ferie non godute, quindi, facciamo riferimento alle ferie maturate in busta paga che non sono ancora state utilizzate. Ricordiamo che la maturazione delle ferie è progressiva e inizia fin dal primo mese di lavoro, inclusa la prova. L’accumulo avviene indipendentemente dalla qualifica, dalla mansione o dal tipo di contratto collettivo nazionale di lavoro del settore.

Ferie obbligatorie: cosa dice la legge

L’articolo 36 della nostra Costituzione sancisce che “il lavoratore ha diritto al riposo settimanale e a ferie annuali retribuite, e non può rinunziarvi”. Tuttavia, la disciplina relativa alle ferie obbligatorie è stata ulteriormente definita da altre norme. L’articolo 2109 del Codice civile, ad esempio, stabilisce che “il prestatore di lavoro ha diritto ad un giorno di riposo ogni settimana, di regola in coincidenza con la domenica”, ma anche che “ad un periodo annuale di ferie retribuito, possibilmente continuativo, nel tempo che l’imprenditore stabilisce”.

L’articolo 10 del Decreto Legislativo 66 del 2003 ha ulteriormente specificato che “il prestatore di lavoro ha diritto ad un periodo annuale di ferie retribuite non inferiore a quattro settimane” e che “va goduto per almeno due settimane, consecutive in caso di richiesta del lavoratore, nel corso dell’anno di maturazione”. Va però specificato che alcuni CCNL prevedono un periodo di ferie superiore a quattro settimane.

Entro quanto bisogna utilizzare le ferie non godute

Le ferie non godute si perdono? No, ma devono essere utilizzate entro 18 mesi dal termine dell’anno in cui sono maturate (di cui due settimane nell’anno di riferimento). Ad affermarlo è il Decreto Legislativo 66 appena citato: ciò significa che devono essere smaltite entro il 30 giugno dell’anno seguente. Se non vuole incorrere in sanzioni, il datore di lavoro è tenuto a verificare che ciò avvenga.

Le multe vanno da un minimo di 120 euro, se si tratta di meno di 5 dipendenti e con un solo anno di ritardo, fino a oltre 5000 euro. In più, nel caso in cui venga accertata l’irregolarità da parte dell’azienda nella gestione delle ferie non godute, i dipendenti hanno la facoltà di richiedere un risarcimento per danno biologico ed esistenziale.

Le ferie non godute vengono pagate?

In quanto diritto irrinunciabile, non è possibile liquidare le ferie non godute in busta paga. L’azienda deve impegnarsi a garantire che ogni dipendente si riposi adeguatamente, a costo di chiudere l’attività per il tempo necessario. C’è però un’eccezione alla regola. Ecco quali sono i casi che prevedono il pagamento delle ferie non godute:

  • in caso di conclusione del rapporto lavorativo;
  • nei contratti a termine con durata inferiore a un anno;
  • quando i dipendenti richiedono il pagamento delle ferie non godute eccedenti il periodo minimo di quattro settimane.

Per sapere quanto vengono pagate le ferie non godute, il calcolo è semplice: bisogna moltiplicare le ore di ferie da smaltire per la retribuzione lorda giornaliera o oraria. E la tassazione delle ferie non godute come funziona? In pratica, sono considerate reddito da lavoro dipendente e quindi regolarmente soggette a tasse e contributi.

Liquidazione TFR e ferie non godute 

Veniamo a un ultimo scenario: come influiscono le ferie non godute sulla liquidazione del TFR alla conclusione del contratto di lavoro? L’articolo 2120 del Codice civile stabilisce che il trattamento di fine rapporto “comprende tutte le somme, compreso l’equivalente delle prestazioni in natura, corrisposte in dipendenza del rapporto di lavoro, a titolo non occasionale e con esclusione di quanto è corrisposto a titolo di rimborso spese”. Tra queste ci sono anche le ferie non godute, a meno che non sia il CCNL di riferimento a escluderle o una specifica sentenza (tra queste ricordiamo anche una sentenza della Cassazione di qualche anno fa).

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