Compila questo breve form e ricevi una chiamata in giornata
Giada Purini
BDR @ Coverflex Italy
Grazie!
Riceverai una nostra chiamata il prima possibile.
Prima di andare via, prova a selezionare i benefit che vorresti offrire ai tuoi dipendenti e scopri quanto potreste risparmiare:
Ecco quanto potresti risparmiare, in base ai benefit che hai selezionato!
Ecco quanto potreste risparmiare, in base ai benefit che hai selezionato!
Puoi chiedere conferma a un commercialista oa un consulente del lavoro. Ne conosci già uno?
Ti va di invitarlo a diventare nostro partner?
Lasciaci i suoi dati qui.
Il TFR è una delle voci più ricorrenti in busta paga, ma sai esattamente cos’è e come funziona? Il trattamento di fine rapporto, introdotto con questo nome negli anni Ottanta del secolo scorso, permette a ogni dipendente di mettere da parte un po’ di denaro. Vediamo come è normato nel nostro Paese, a chi spetta e come viene calcolato il TFR.
Il trattamento di fine rapporto, oppure semplicemente TFR o liquidazione, è una retribuzione differita che spetta ai dipendenti al termine del rapporto di lavoro subordinato. Si tratta quindi di una particolare forma di indennità che viene corrisposta a prescindere dai motivi della risoluzione del contratto e che si basa sulla retribuzione globale percepita.
La sua introduzione ufficiale in Italia risale al 1° giugno del 1982, in sostituzione della vecchia indennità di anzianità che ora non esiste più. Quest’ultima veniva calcolata in base agli anni di servizio e all’ultima mensilità percepita. Come vedremo in seguito, il TFR ora segue un procedimento diverso per il calcolo.
Oggi il TFR rappresenta dunque un’importante tutela per chi ha un contratto di lavoro subordinato, in quanto garantisce un sostegno economico al termine del rapporto di lavoro e consente di far fronte alle spese necessarie per la ricerca di un nuovo impiego. Inoltre, il trattamento di fine rapporto può essere corrisposto in un’unica soluzione alla conclusione del contratto o in forma rateale attraverso l’utilizzo di appositi fondi di previdenza complementare.
Attualmente il trattamento di fine rapporto è dovuto a tutti i dipendenti del settore privato e pubblico, a tempo determinato o indeterminato. Sono inclusi anche i contratti part-time, oltre ovviamente a quelli a tempo pieno, e quelli a progetto. Sono invece esclusi i lavoratori autonomi.
Per capire come funziona e a quanto ammonterà il TFR dobbiamo fare una premessa. Nel momento in cui si firma un contratto, è possibile decidere se lasciare le quote di trattamento di fine rapporto in azienda o se conferirle a un fondo di previdenza a parte. Nel primo caso non si dovrà fare nulla; diversamente, bisognerà compilare l’apposito modulo per indicare la propria intenzione.
Va inoltre specificato che non è obbligatorio aspettare la fine del rapporto di lavoro per accedere alla liquidità. I dipendenti possono infatti richiedere in anticipo in caso di:
Il TFR viene calcolato in base a un sistema di accantonamento di una quota dell’indennità sostitutiva del preavviso. In pratica, la somma si ottiene dividendo la RAL (retribuzione annuale lorda) per 13,5, ovvero il numero convenzionale di mensilità corrisposte.
Facciamo un esempio di trattamento di fine rapporto per un dipendente che guadagna 35.000 lordi euro all’anno. Dobbiamo semplicemente dividere questo numero per 13,5: otterremo 2.593 euro, ovvero la quota annuale versata dal datore di lavoro come TFR.
Tuttavia, bisogna prendere anche in considerazione la rivalutazione annuale del trattamento di fine rapporto che prevede due passaggi, ovvero l’applicazione dell’1,5% di quota fissa e del 75% dell’indice dei prezzi dell’ISTAT.
Per quanto riguarda l’imposizione fiscale del TFR, abbiamo due scenari possibili. Semplificando, quando il TFR resta in azienda la somma è soggetta a una tassazione separata con un’aliquota media calcolata sugli anni di servizio. La rivalutazione è invece soggetta all’aliquota del 17%. Nello scenario in cui il trattamento di fine rapporto confluisca in un fondo pensione, la tassazione oscilla dal 9 al 15% secondo gli anni di permanenza nel fondo.
Prenota una demo e sii tra i primi a scoprire tutto riguardo al nostro lancio in Italia. Non ti preoccupare, non riceverai alcuno spam da parte nostra.
I possessori della carta devono essere maggiorenni
VISA is a registered trademark of VISA Incorporated. This card is issued by Monavate UAB pursuant to a license from VISA Incorporated. Monavate UAB is duly authorized and regulated by the Bank of Lithuania as an E-Money Institution. Registration number LB002139. Monavate UAB is registered in Lithuania with registration number 305628001 and is located at Konstitucijos pr. 21a, LT-08130, Vilnius.
I numeri presentati sono una stima che potrebbe non tenere conto di detrazioni e tasse locali variabili, specialmente per il regime ordinario. Ti suggeriamo di consultare un commercialista per avere un calcolo preciso sulla tassazione della tua Partita IVA.