Lavorare in viaggio: i coworking più belli in giro per il mondo

13/08/2023

Gli spazi di coworking sono una soluzione ideale per nomadi digitali, lavoratori da remoto e viaggiatori che, anche quando sono dall’altra parte del mondo, non dimenticano mai di mettere il pc nello zaino. In Italia e all’estero gli spazi dedicati al lavoro condiviso non mancano e, anzi, sono sempre più richiesti. Secondo il Global Coworking Growth Study 2020 sarebbero cinque milioni le persone che li frequentano, un numero che dal 2020 è cresciuto del 158%. Coverflex, startup specializzata in welfare aziendale, suggerisce alcuni dei coworking più belli in giro per il mondo.

Spazio di coworking: il significato

Iniziamo dalle basi: cosa significa esattamente coworking spaces, ovvero spazi di coworking? La definizione rimanda a luoghi di lavoro condivisi dotati di diversi strumenti e servizi utili: non solo scrivanie, sedie, prese della corrente e connessione a internet, ma eventualmente anche cabine insonorizzate per le videochiamate, stanze per le riunioni, eccetera. Il primo coworking vero e proprio è nato a San Francisco nel 2005 e, come spiega Luca Brusamolino nel libro Lo smart working comincia dall’ufficio – Gli spazi di lavoro nel modello ibrido (FrancoAngeli), chi frequenta questo genere di luoghi spesso cerca soprattutto “una comunità, una socialità e un network di incontri” in sostituzione di quelle tipicamente offerte da un ufficio

Contratto di coworking e bar coworking: cosa cambia

I coworking veri e propri prevedono il pagamento di un canone (giornaliero, settimanale o più spesso mensile) che assicura l’accesso a una postazione di lavoro e a una serie di servizi. In questi casi si stipula un contratto di coworking per l’affitto temporaneo della scrivania o dell’ufficio. In seguito al diffondersi del lavoro da remoto e delle figure professionali freelance, però, oggi è comune trovare spazi di lavoro condivisi che non rispondono esattamente a questo modello di business. In Italia e in giro per il mondo ci sono ad esempio locali e bar che, previa consumazione o eventualmente anche pagando un canone orario o giornaliero, garantiscono un desk e servizi essenziali, come la connessione a internet.

Ci sono poi spazi di lavoro condiviso che sono pubblici e gratuiti, come quelli spesso disponibili nelle biblioteche delle grandi città. È il caso della OBA Oosterdok ad Amsterdam, nei Paesi Bassi: poco distante dalla stazione dei treni, ha dieci piani e 1200 posti a sedere. Non il luogo giusto per riunioni e videocall, ma certamente la scelta migliore per chi cerca solo temporaneamente una scrivania silenziosa con una vista splendida sulla città.

Coworking in Portogallo: Selina Navis a Porto

A Porto in Portogallo, dopo aver colmato gli occhi con la meraviglia degli azulejos e la pancia con bacalhau e pasteis de nata, i viaggiatori-lavoratori possono riposare i piedi stanchi e accendere il pc da Selina Navis. Consigliato anche da Coverflex, questo spazio di coworking apprezzato dai nomadi digitali di tutto il mondo è dotato di un’area di lavoro con scrivanie condivise, una lounge, una sala polivalente per riunioni e presentazioni, un bar e una cucina comune.

Lavoro condiviso a La Industrial a Madrid

Nella capitale spagnola Madrid ad attirare gli smartworkers itineranti è La Industrial, che si trova nel quartiere di Malasaña: dopo una giornata di lavoro basta uscire in strada per ritrovarsi nel cuore della vita notturna cittadina! Il coworking si estende su 400 metri quadri e incontra le esigenze di ogni lavoratore: oltre agli spazi comuni, infatti, ci sono uffici privati, sale riunioni e una sala corsi. La Industrial fa parte di una vasta rete di coworking presenti in tutte le maggiori città spagnole.

Coworking in Asia e Australia

Coworking in Thailandia? Sull’isola di Koh-Phangan c’è Casa Tropicana. Si tratta della sede principale di Remote&Digital, una rete di coliving, coworking, community e benessere. Oltre agli spazi di lavoro comuni, qui ci sono anche un bar, un ristorante e un calendario di eventi. In Thailandia Coverflex consiglia anche Much Room Cafe a Chiang Mai, bar a forma di fungo con posti a sedere (sia all’interno sia all’aperto) e una buona connessione.

Sempre Coverflex suggerisce Lexias Hostel and Cowork a Siargao, nelleFilippine. Il programma di attività ricreative e la possibilità di pernottamento rendono questo "cowo" davvero a misura di nomadi digitali. In India un coworking particolarmente noto è Ministry of New: ha sede a Mumbai, nel quartiere Fort, e offre spazi e contratti differenti in base alle esigenze (ci sono freelance che lavorano in autonomia su progetti a breve termine, ma anche piccoli team con uffici dedicati).

In Australia tra i coworking più belli del mondo c’è One Roof Women a Melbourne. Il progetto è nato con un pop-up in una villa a St. Kilda, con l’obiettivo di fornire alle donne gli strumenti e le competenze necessarie per avviare e condurre imprese di successo. L’idea ha avuto un significativo riscontro e le fondatrici, Sheree Rubinstein e Gianna Wurzl, hanno dunque deciso di trasformarla in un marchio globale e in una comunità di donne che vogliono e sanno fare la differenza.

Coworking a New York e San Francisco

Nelle città più grandi gli spazi di coworking non mancano e a New York City c’è l’imbarazzo della scelta. Uno dei più cercati è NeueHouse che, oltre alle sedi californiane a Hollywood e Venice Beach, include anche Madison Square, che si trova appunto nel cuore della Grande Mela, nel Flatiron District. In questo ampio ed elegante spazio, che negli anni Trenta ospitava una nota casa d’aste, oggi ci sono studi privati, sale conferenze, cabine private per fare telefonate, sale per proiezioni e anche spazi appositamente pensati per la registrazione di podcast. Rimanendo negli Stati Uniti, ma spostandosi sull’altra costa, c’è Canopy: con tre sedi a San Francisco e una nella Silicon Valley, questa rete di coworking curati ed eleganti offre piani di abbonamento per diversi spazi (desk in sala comune, ufficio virtuale, ufficio privato...) e tempi di lavoro (60 giorni all’anno, massimo 10 giorni al mese, 24/7...).

Coworking a Londra: Mortimer House e Second Home

Chi cerca uno spazio di lavoro condiviso a Londra potrebbe incappare in Mortimer House. Oltre ad esclusivi studi privati, sono a disposizione di chi sottoscrive la membership anche scrivanie singole in spazi di lavoro condivisi più o meno formali. I membri hanno anche accesso a una serie di servizi e benefit: eventi, conferenze, un ristorante, un bar con terrazza panoramica, un parcheggio per biciclette, una palestra e altro ancora. Particolarmente cercate a Londra sono altrimenti le sedi di Second Home, rete di coworking con vari servizi annessi che, oltre alle quattro sedi londinesi, si trova anche a Lisbona e Los Angeles. Ssono disponibili uffici riservati per i team oppure scrivanie (anche private) in spazi comuni.

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