La startup portoghese annuncia l’ingresso nel mercato italiano e un contestuale aumento di capitale da 15 milioni di euro. Obiettivo: conquistare quote di mercato grazie a un modello di business “zero-fee” per bar, ristoranti e supermercati.
È una startup, viene dal Portogallo e ha l’obiettivo di rivoluzionare il modello dei buoni pasto e del welfare aziendale italiani. Nata a Lisbona nel 2021, Coverflex arriva in Italia e annuncia la raccolta di un investimento (round di serie A) di 15 milioni di euro. Il suo ingresso promette di creare subbuglio nel mercato dei buoni pasto, perché Coverflex sarà la prima realtà in Italia a non chiedere commissioni agli esercenti (bar, ristoranti, supermercati) e ad azzerare i tempi di pagamento. “Mediamente le società di buoni pasto trattengono circa il 20% e pagano a 60/90 giorni gli esercenti - spiega la country manager Chiara Bassi, che in passato ha svolto lo stesso ruolo per Groupon, WeWork e Domestica - Questo ha rallentato la diffusione dei buoni pasto nel nostro paese. In Italia circa 3 milioni di persone li usano, ma c’è un potenziale di 17 milioni di lavoratori. Fino a oggi il sistema gravava sull’esercente, ma con Coverflex ha zero commissione e non deve acquistare un Pos aggiuntivo, ma può utilizzare quello classico, trattandosi di una carta che gira sul circuito Mastercard. Per il commerciante c’è solo una piccola “setup fee” che viene pagata solo se raggiunge un certo volume di transato Coverflex a fine anno. Non solo: il saldo arriva in un giorno, proprio come con il pagamento con carta di credito”.
Un modello di business che si basa sul rapporto con le aziende clienti e non sulle commissioni per i commercianti che scelgono di far parte del circuito: “Le aziende pagano una fee mensile o annuale in logica “as a service” – continua Bassi - Come diventiamo competitivi rispetto alle altre società che offrono i buoni pasto gratis? Coverflex non è specializzata in buoni pasto ma gestisce a tutto tondo il welfare aziendale. La nostra card, una sorta di prepagata per il welfare aziendale, consente di gestire con un solo strumento tutti quei benefit che vanno fuori dalla Ral, le cosiddette flexible compensation”.
Coverflex in Portogallo ha già circa 3.500 aziende clienti, tra cui Santander, Natixis, OysterHR, Bolt, Emma, Revolut e Smartex, 70.000 utenti attivi e ha gestito più di 80 milioni di euro nei wallet a disposizione dei dipendenti dei propri clienti. Grazie all’aumento di capitale Coverflex punta a diventare la prima soluzione di gestione delle compensazioni, semplificando il sistema welfare aziendale.
In Italia, ancora prima del lancio ufficiale, la startup ha accordi con Pescaria, To.market, I love Poke, La Filetteria Italiana, Slow Sud, That's Vapore, Tigros e altri: “Nelle prossime settimane – conclude la country manager - inizieremo le prime partnership con la grande distribuzione organizzata per poi arrivare in tutto il mondo retail e non solo (palestre, centri benessere, skipass, benzinai, ecc). Uno dei nostri target sono le Pmi, che possono anche entrare nella nostra piattaforma anche autonomamente, acquistando il pacchetto sul nostro sito e ricevendo direttamente le card per i dipendenti. Inoltre la gdo, che in passato non offriva buoni pasto ai suoi dipendenti per non perdere il 18/20% dell’incasso, si è già dimostrata interessata a diventare nostra cliente”.